Pasticceria di Bressanone: “Niente bancomat sotto i 60 euro”, lo scatto diventa virale

Abbastanza prevedibile: Selvaggia Lucarelli ha postato la foto di una pasticceria di Bressanone sulla cui vetrina campeggia il cartello "Niente bancomat sotto i 60 euro".

Pasticceria di Bressanone: “Niente bancomat sotto i 60 euro”, lo scatto diventa virale

Uno scatto pubblicato sul profilo Instagram di Selvaggia Lucarelli è diventato rapidamente virale. In pratica, come potete notare, una pasticceria di Bressanone ha appeso un cartello in vetrina nella quale avvisa i clienti che non accetterà bancomat sotto i 60 euro.

La pasticceria di Bressanone, Selvaggia Lucarelli e la questione Pos

bancomat

Tutto inizia questa mattina quando Selvaggia Lucarelli posta sul suo account Instagram la foto della pasticceria di Bressanone e del relativo cartello che avverte i clienti che non accetteranno bancomat al di sotto dei 60 euro.

Nel post la Lucarelli scrive anche “Con Giorgia Meloni sempre più verso il futuro. E oltre!”. Incuriositi, siamo andati a ficcanasare qua e là, per scoprire di quale locale si trattasse, anche perché Selvaggia Lucarelli non ne fa il nome, lo facciamo noi. Indagando, si tratta del Cafè Am Gries.

Come lo sappiamo? Beh, un po’ di sana ricerca su Google e un po’ anche perché abbiamo contattato la pasticceria per essere sicuri che quella foto non fosse un fake o non ci fosse qualche recondito motivo per evitare il Pos (un po’ come successo qualche tempo fa quando, fra le denunce di Selvaggia Lucarelli in merito ai locali che non accettavano il Pos c’era finita anche Antica Pizzeria da Michele, salvo poi scoprire che avevano effettivamente un problema di linea).

Telefonando alla pasticceria in questione, effettivamente ci è stato detto che sì, hanno davvero appeso quel cartello sulle vetrine del locale. Dunque la foto non è un fake. Inoltre la persona con cui abbiamo parlato ha candidamente ammesso che hanno appeso quel cartello perché “la legge dice così. E se la legge dice che sotto i 60 può non accettare il Pos, lui fa così”.

Ok, solo che, come fanno notare anche alcuni commenti presenti sotto al post di Selvaggia Lucarelli, non è proprio così. La nuova legge con il nuovo tetto massimo non è ancora pronta, si sta ancora discutendo su quale sarà questo tetto. Inoltre dovrebbe andare in vigore a partire dal 1 gennaio 2023, non da adesso.

Molte persone e molti esercenti sono convintissimi che il limite dei 60 euro col Pos sia già in vigore, ma non è affatto così. In realtà il Governo non ha ancora deciso nulla di preciso in merito. Qui da noi in Italia l’obbligo di accettare pagamenti col Pos è in vigore dal 30 giugno 2022. Inoltre una legge di dicembre 2021 stabilisce le sanzioni per commercianti e attività che rifiutano i pagamenti digitali.

Solo che nel frattempo il governo è cambiato e quello guidato da Giorgia Meloni ha deciso di modificare qualcosina. In particolare, nella prossima manovra finanziaria del 2023 ci dovrebbe essere una norma che fissa un limite di esenzione per i pagamenti tramite Pos (ristoratori e bar stanno chiedendo che anche loro vengano esentati dall’obbligo di Pos per le microtransazioni così come succede in tabacchino). Una prima bozza aveva parlato di 30 euro, quella dopo di 60 euro, ma per l’appunto di bozze si tratta, non ancora convertite in legge (e sì che due anni e rotti di pandemia dovrebbero avervi insegnato qualcosa su bozze e leggi approvate vere e proprie).

Il tutto dovrebbe entrare in vigore solamente a partire dal 1 gennaio 2023, grazie all’articolo 69 della Legge di Bilancio, ma il Governo non ha ancora deciso nulla, anche perché manca ancora il parere della Commissione Europea. La stessa Giorgia Meloni ha frenato i facili entusiasmi: quella dei 60 euro è una soglia indicativa, potrebbe essere anche più bassa visto che i pagamenti elettronici sono fra gli obiettivi del PNRR.

E se il buon giorno si vede dal mattino, ecco che nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha bocciato sia il tetto dei 60 euro per i Pos che l’innalzamento del tetto dei pagamenti in contanti a 5mila euro. Idem dicasi per la Banca d’Italia che ritiene che questi accorgimenti finiranno per incrementare criminalità ed evasione fiscale.

Pure Matteo Salvini aveva fatto dietrofront sulla questione, ma con una scivolata laterale. Salvini sostiene entrambe le misure, ma adesso, ha riformulato il tutto sostenendo che lui vuole solamente garantire il principio secondo il quale il cittadino deve essere libero di pagare come ritiene. Salvo poi dichiarare che chi paga il caffè con la carta di credito è un rompipalle.

Quello che è certo, però, è che la norma non andrà entrerà in vigore almeno fino al 1 gennaio 2023, quindi, attualmente, tutti coloro che espongono fieramente questi cartelli o che non vogliono accettare pagamenti col bancomat sono sanzionabili.

Ecco il post di Instagram di Selvaggia Lucarelli:

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