Prosciutto di Parma sotto accusa: un video mostra i maltrattamenti di un fornitore del Consorzio

Sotto accusa da maggio dopo un'inchiesta di Report, emergono prove documentate sul maltrattamento dei suini negli allevamenti fornitori del Consorzio.

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Non ha tregua, il Consorzio Prosciutto di Parma. Da una nuova indagine si confermano maltrattamenti in uno degli allevamenti fornitori: percosse a scrofe e suini giovanissimi, metodi di abbattimento illegali, strutture non idonee. Sono i filmati a parlare, e a riportare una situazione gravissima.

Tutto ciò dopo l’accusa di Report risalente a maggio 2023 e dopo accertamenti simili già evidenziati nel 2016. Insomma la storia si ripete, e non si impara nulla mai. Il portale EsseriAnimali ha pubblicato la propria indagine con il contributo della giornalista Selvaggia Lucarelli.

Il video shock

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Pratiche si inseminazioni estenuanti e fuori controllo. Gabbie grandi quanto il torace degli animali. Immobilità e stress che impedisce ai maiali di camminare correttamente. Bastonate e soppressioni illegali, come nel caso di un suinetto sbattuto su una cancellataPercosse sia nei confronti di scrofe adulte sia nei confronti di cuccioli. Piaghe e ferite causate dagli spazi ridottissimi. Castrazioni aberranti senza precauzioni igieniche con alto rischio di infettare le ferite. Tagli della coda, pratica illegale in Europa, per dipiù senza uso di anestesia e con strumenti poco affilati che obbligano all’accanimento per portare a termine la cosa. Esemplari lanciati come sacchi, letteralmente, afferrati per la coda. Purtroppo, non è finita qui ed è molto difficile proseguire nell’approfondimento e soprattutto nella visione delle prove documentate.

L’allevamento in questione è stato denunciato per i presunti reati di maltrattamento di animali, art. 544 ter c.p., e abbandono di animali, art. 727, comma 2 c.p. Sono ulteriori prove che attestano le problematiche della filiera italiana, e che arrivano ciclicamente come visto, ma che – eppure -non danno segno di attenuarsi.

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La petizione #SOSpig

Circola la petizione #SOSpig rivolta alle aziende alimentari. Questa ha superato le 160 mila firme e chiede ai principali marchi di prodotti suini di intervenire per eliminare l’utilizzo delle gabbie per le scrofe nonché le mutilazioni per i suinetti.

Tutto ciò stride con le buone notizie riguardanti il prosciutto di Parma, che ha vinto in tribunale ben tre cause volte al rafforzamento della DOP in Italia e all’estero.