Starbucks lancia Oleato negli USA tra critiche e diffidenza: “È un ottimo lassativo”

Starbucks ha lanciato Oleato anche negli Stati Uniti, ma la sua reputazione come apparente lassativo l'ha preceduto.

Starbucks lancia Oleato negli USA tra critiche e diffidenza: “È un ottimo lassativo”

Non è il migliore dei biglietti da visita, dobbiamo ammettere. Nella giornata di martedì 30 gennaio Starbucks ha dato il semaforo verde al lancio nazionale di Oleato, l’ampiamente discussa linea di bevande a base di caffè con olio extravergine di oliva apparentemente ispirata da un viaggio in Italia. I nostri lettori più attenti potrebbero avere qualche dubbio: ma come, non erano già disponibili negli States?

Beh sì – ma non dappertutto. Ricostruiamo la cronologia: Oleato ha fatto il suo debutto assoluto proprio nello Stivale, quasi un anno fa, e solo un mese più tardi ha raggiunto alcune località a stelle e strisce (come le Reserve Roastery) già trascinandosi dietro l’ingombrante reputazione di essere… Beh, leggermente lassativi. Ora, con il lancio su scala nazionale, quella reputazione torna a farsi sentire più che mai.

Pausa caffè o pausa bagno?

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Le prime voci circa gli effetti indesiderati di Oleato trovarono, come di consueto, ampissima risonanza nella vetrina di internet. Post di ogni tipo erano invasi dalle recensioni di chi aveva già avuto modo di provare le nuove bevande di casa Starbucks, lamentando forti e immediati problemi di stomaco: “La caffeina è uno stimolante per l’intestino e l’olio un rilassante” aveva scritto un utente. “Quindi sì, un’idea meravigliosa da parte di Starbucks”.

Figo il “Puppuccino” di Starbucks, ma speriamo che in Italia non arrivi Figo il “Puppuccino” di Starbucks, ma speriamo che in Italia non arrivi

La notizia, evidentemente spinta anche dal suo carattere divertente, finì per rimbalzare un po’ ovunque, attirando anche le testimonianze dei baristi di Starbucks – “Metà del team ci ha provato ieri e alcuni hanno finito per… aver bisogno di usare il bagno” si legge in un thread di Reddit. “Onestamente ho paura di provarlo perché ho già problemi allo stomaco/intestino” – e finendo persino riportata da NBC News, che riferì di un’impietosa recensione di un cliente poi diventata storia: “Oleato? Beh, è un ottimo lassativo”.

Ora, come accennato in apertura di articolo, l’approdo su larga scala negli Stati Uniti d’America. La domanda non può che essere una: Oleato riuscirà a ricavarsi una nicchia di mercato, o rimarrà inevitabilmente macchiato dalla sua reputazione di apparente lassativo? In quanti proveranno a sfidare l’eco delle recensioni diventate virali – e spesso esagerate, è bene notarlo: l’iperbole, d’altro canto, è sempre di moda nella vetrina internettiana – per dare prova del proprio coraggio? Vedremo il tutto trasformarsi in una challenge su TikTok, la “Oleato challenge”? Confidiamo che non ci sia bisogno di spiegare quali potrebbero essere le regole, ecco. Nel frattempo, ai piani alti di Starbucks si potranno consolare ricordando la più antica delle regole del marketing – non esiste cattiva pubblicità.