Usa: Austin fa di testa sua sull’obbligo vaccinale per dipendenti di bar e ristoranti

Negli USA Austin ha deciso di fare di testa sua rispetto al resto del Texas: ristoranti e bar potranno chiedere il certificato vaccinale ai dipendenti.

Usa: Austin fa di testa sua sull’obbligo vaccinale per dipendenti di bar e ristoranti

Negli USA la città di Austin ha deciso di fare di testa sua per quanto riguarda l’obbligo vaccinale per ristoranti e bar: praticamente Austin permetterà alle aziende, inclusi per l’appunto i locali della ristorazione, di chiedere ai propri dipendenti che siano vaccinati.

Il problema è che un’ordinanza dello stato del Texas, istituita nel marzo 2021, vieta alle varie giurisdizioni locali di adottare misure restrittive anti Covi-19 più rigorose rispetto a quelle previste. Solo che la città di Austin (e anche la contea di Travis) ha deciso di continuare per la sua strada, aggirando l’ordine statale.

Grazie all’ordinanza cittadina dal titolo “Protecting Customers and Employees and Preserving Adequate Workforce Capacity” ecco che ad Austin le aziende potranno chiedere ai dipendenti il certificato di vaccinazione. Inoltre potranno anche richiedere test Covid-19 negativi sia ai dipendenti che ai clienti.

Austin Texas

Ma non finisce qui: sta alle singole aziende decidere se richiedere che dipendenti e clienti indossino le mascherine, anche se questo, a onor del vero, era già permesso da Greg Abbott, governatore del Texas.

La nuova ordinanza di Austin ha lo scopo di permettere alle aziende di proteggere il proprio personale dall’onda di contagi Omicron che sta imperversando anche negli Stati Uniti, provocando anche chiusure temporanee e orari ridotti. I funzionari locali sperano che incoraggiando le aziende a richiedere ai dipendenti e ai clienti la prova della vaccinazione o di un test negativo aiuti a rallentare la diffusione del Coronavirus, permettendo così ai ristoranti di rimanere aperti.

Un’ulteriore voce dell’ordinanza prevede anche che tutte le aziende, indipendentemente dal fatto che decidano o meno di implementare queste restrizioni ulteriori, debbano affiggere appositi cartelli all’ingresso delle attività dove venga specificato quali restrizioni siano seguite.

Questo, in realtà, è in linea con l’ordinanza statale: in essa viene specificato che le aziende devono affiggere tali cartelli relativi alla necessità di ingresso con mascherine, vaccini o booster quando la città o la contea si trovano nella fase 3, 4 o 5 delle linee guida relative alla gestione della pandemia da Covid-19.

Come dicevamo prima, però, il governatore Abbott a marzo 2021 aveva espressamente vietato alle giurisdizioni locali di fare di testa loro e di inasprire le misure restrittive.

Ma Austin già all’epoca aveva deciso di ignorare tali indicazioni, decidendo di continuare a mantenere l’obbligo di mascherina e causando lo scatenarsi di una causa in tribunale da parte dello stato. L’esito era stato che solamente le aziende non di proprietà del governo e gli edifici residenziali potevano seguire la nuova ordinanza della città.

E adesso la città di Austin sta di nuovo cercando di aggirare l’ordinanza statale. Che Austin sia governata dall’equivalente americano del nostro Vincenzo De Luca? Se ricordate, una cosa del genere è successa più e più volte anche qui da noi in Campania: De Luca ha sempre fatto un po’ di testa sua, spesso inasprendo le misure restrittive imposte dal governo (anche quando gli era stato espressamente vietato di farlo).

Ricordate quando dappertutto era stato consentito nuovamente il delivery, ma De Luca aveva detto di no in Campania? O quando aveva deciso di non cambiare il colore della Campania facendola rimanere ancora in arancione, con annesso scontento dei ristoratori che avevano anche bloccato il lungomare?

O ancora più recentemente quando il governo ha deciso di aprire normalmente le scuole dopo le vacanze di Natale, ma De Luca aveva deciso di lasciarle chiuse in Campania?