DissaporeCamp | Di cosa parlare e con chi mentre ci rotoliamo sul prato di Squisito?

Bello, eh. Vedere questo campo di equitazione e tirare scarpe contro il monitor è una cosa sola. Dico per chi tra quel verde ci si rotolerebbe volentieri ma non sa né come farlo né quando. Okay, it’s “te lo dico io time”. Il verde di questo prato e l’azzurro del cielo – nella foto grigio ma non sottilizziamo – appartengono alla comunità di San Patrignano, Rimini. Che organizza Squisito, (1, 2, 3 maggio 2010) annuale rendez-vous per gastrofanatici in vena di imparare (uorcsciop a pioggia), comprare (mercato gurmé), e soprattutto mangiare (massimibottura che cucinano per voi).

Nel tempo, gli attributi degli organizzatori ci hanno fatto dimenticare che San Patrignano è prima di tutto una comunità per il recupero dalle tossicodipendenze, anche se, probabilmente, la più attiva e meglio organizzata del pianeta.

Di Squisito fa parte il Blog Cafè, premio per i migliori foodblog italiani che l’anno scorso abbiamo pesantemente randellato. Onde evitare, ‘stavolta il critico Luigi Cremona, organizzatore del premio ha pensato di coinvolgergi. Abbiamo detto sì, ma non per il premio, bensì per rotolarci su quel prato insieme a voi.

In che senso?

Nel senso che San Patrignano ci ha messo a disposizione il campo di equitazione, sapete quando? Il primo di maggio, e non ditemi che esiste giorno migliore del primo maggio per rotolarsi sull’erba.

Adesso però dobbiamo decidere cosa fare su quel prato. Sì, a parte rotolarci.

Noi pensiamo che sia una meravigliosa occasione per un DissaporeCamp in cui parlare di alcune cose che ci stanno a cuore. A noi gastrofanatici, voglio dire. Tra l’altro, confortati dai cestini che gli chef Massimo Bottura, Moreno Cedroni e Valentino Mercattili cucineranno per Déjeuner sur l’herbe, il pic-nic per buongustai di Squisito.

Ecco, ma di cosa sarebbe bene parlare, e chi dovrebbe farlo?

Qualche idea.

Internet ha preso la critica gastronomica e l’ha infilata in un colossale frullatore, ma cosa ne sta uscendo?
Fino a l’altro ieri quotidiani, guide e riviste avevano l’ultima parola su cuochi e mangiatoie—anzi la sola. Oggi, se vuoi sapere cosa succede devi accendere il computer. I blog stanno cambiando la critica. Ma… ci sono molti ma. 1) Stop alle frecciate anonime, l’uso del nickname è da abolire. 2) Bastano i critici professionisti, se i blog non hanno le credenziali facciano silenzio. 3) Spesso le fotografie sono brutte, non valorizzano i piatti. 4) I blogger non vogliono pagare il conto, o peggio, cercano di vendere servizi.

Ora, in un match del genere, chi dovrebbe dire la sua? Tra i critici professionisti: Paolo Marchi, Enzo Vizzari, Luigi Cremona, ma solo per fare qualche nome. Stefano Bonilli come collegamento tra le due categorie. Per i blogger, qualcuno dei nostri, del blog Passione Gourmet, del Mangione e tanti altri meritevoli.

Prima di essere pro o contro gli Ogm mi piacerebbe capire perché.
Annaspiamo, qualcuno dovrebbe spiegarci se è giusto temere gli Ogm. E per rendere più sexy la discussione, dal momento che su Dissapore furoreggiano le polemiche: il cibo biologico non nutre più (e meglio) di quello convenzionale?

In questo caso, capire dal confronto tra Carlo Petrini di Slow Food da una parte e Dario Bressanini dall’altra, sarebbe il massimo. Ma al momento non so quanto Dario possa essere d’accordo.

E adesso tocca a voi. Ci suggerire altri argomenti? Magari anche chi vi piacerebbe sentirne parlare? E cambiando discorso, sarebbe interessante organizzare dei piccoli workshop solo per blogger, dove qualcuno particolarmente dotato, chessò, Camilla Baresani per la scrittura, Maurizio Camagna per la fotografia, Stefano Bonilli per la cronaca dai ristoranti, Andrea Scanzi per il vino, spieghi cosa possiamo fare per migliorare i nostri blog? Infine, e se un po’ di tempo lo dedicassimo alla formula del Barcamp, dove i contenuti sono proposti dai partecipanti?

[Immagine: Flickr/Romeo Fabbri]