La red velvet cake, letteralmente torta di velluto rosso, è una torta di origine americana di colore rosso, bellissima e dal gusto inconfondibile.
Una ricetta adatta in ogni periodo dell’anno, come regalo e per qualsiasi altra ricorrenza vi venga in mente, di norma viene farcita con cream cheese frosting, la classica crema al formaggio, tipica dei dolci a stelle strisce; noi, per questa versione, abbiamo optato per una deliziosa e soffice crema al burro meringata profumata alla vaniglia, il contrasto tra la farcitura bianca e l’interno rosso rende questa torta davvero spettacolare.
Nessuno sa, con esattezza, quando e dove questa torta sia nata, alcuni sostengono che la ricetta circoli negli Stati Uniti dal 1920, altri invece, che fu realizzata intorno agli anni ’50 come torta di compleanno di un soldato americano, il che spiegherebbe perché fosse diffusa nelle residenze militari di Northwest, Midwest e South.
Senza ombra di dubbio sappiamo che il suo momento di gloria questa torta lo ha raggiunto negli anni ’60, quando in America esplode la moda delle crazy cakes, diventando il dolce perfetto per San Valentino; in un libro sulle leggende metropolitane americane, il The Vanishing Hitchhiker, Jan Harold Brunvand, parla di una donna che distribuiva cartoncini con la ricetta di questa torta su un autobus di una cittadina a sud di San Francisco, la signora raccontava di aver cenato nel lussuoso ristorante Waldorf-Astoria di New York, dove aveva provato la red velvet cake. Essendone rimasta estremamente colpita, scrisse al ristorante per chiedere la ricetta di cotanta bontà, lo chef, però, oltre ad un cartoncino con su scritta la ricetta, inviò anche un conto di 100 dollari! (alcune leggende parlano di 350, altre di 25), comunque fatto sta che la signora pagò per la ricetta, ma decise di vendicarsi, regalando a chiunque incontrasse la ricetta della torta, non a caso la red velvet è anche conosciuta come Waldorf-Astoria Cake.
Inizialmente il colore rosso brillante della torta era ottenuto mescolando il cacao in polvere con elementi acidi come il latticello, presente nella ricetta originale, non sono previsti infatti coloranti alimentari nemmeno oggi, la red velvet deve essere rossa senza contenere traccia di coloranti alimentari, al massimo, se si vuole accentuare l’effetto rosso brillante è ammesso l’estratto di barbabietola.
Alcuni sostengono che in realtà alla base di questa ricetta non ci sia stato altro che una mossa di marketing: durante la Grande Depressione americana i cittadini cercavano di risparmiare su tutto ed ovviamente decorazioni, aromi e zuccherini erano fuori da ogni lista della spesa, così, il titolare di un’azienda alimentare, John Adams, della Adams Extract Company, mise in vendita un mix speciale per confezionare quella che chiamò la Adams red velvet cake e per incentivare le vendite decise di regalare ad ogni acquirente la vera ricetta segreta per realizzare una torta che fosse tra la Adams Best Vanilla e la Adams Butter Flavor, due classici della cucina americana, quello che ne veniva fuori era – indovinate – la red velvet cake.
Nonostante quindi non si conoscono i suoi reali natali, questa torta è ormai talmente diffusa da essere una vera icona a stelle e strisce, anche se la sua sofficità la deve ad un italiano, un genovese per la precisione, Giobatta Cabona, cuoco personale dell’ambasciatore Pallavicino, inventore del Pan di Spagna, che altro non è che la base della red velvet cake, che non vede nel suo impasto originale la presenza di lievito ma solo uova montate alla perfezione, esattamente come il metodo del Pan di Spagna.
- Farina autolievitante 250 g
- Cacao amaro 15 g
- Sale fino 1/2 Cucchiaino
- Burro 110 g
- Zucchero semolato bianco 300 g
- Vaniglia estratto liquido 1 Cucchiaio
- Uova 2
- Latticello (o yogurt e limone) 240 ml
- Colorante rosso 1 Cucchiaino
- Bicarbonato 1 Cucchiaino
- Aceto bianco 1 Cucchiaino
- Acqua 100 ml
- Albumi 150 g
- Burro morbido 350 g
- Vaniglia estratto liquido 1 Cucchiaino
- Vaniglia semi 1/2 bacca
- Preparato Red Velvet in briciole 1 Cucchiaio
- Zucchero a velo
Preparazione
Per preparare la ricetta della red velevet cake, se non utilizzate il latticello ma lo yogurt, per prima cosa mettetelo in una ciotolina con il succo di limone, mescolate bene e lasciate riposare circa 30 minuti.
In una ciotola, setacciate la farina autolievitante (o farina + lievito), il cacao e il sale.
In planetaria o con le fruste elettriche, montate il burro morbido con lo zucchero e la vaniglia fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
Unite le uova, una alla volta, aggiungendo la seconda solo dopo aver incorporato bene la prima, e amalgamate con cura continuando a montare con la frusta.
Aggiungete il colorante rosso al latticello (o yogurt +limone) e mescolate.
Unite gli ingredienti secchi (farina, cacao, sale) al composto di burro, zucchero, vaniglia e uova, alternandoli con il latticello. Dovrete terminare con i secchi.
Infine, in una ciotolina miscelate aceto bianco e bicarbonato – il composto dovrà essere molto spumoso e frizzante – e incorporate all’impasto.
Amalgamate bene tutto e trasferite poi il composto, con l’aiuto di un sac à poche monouso, nelle tortiere con il fondo ricoperto di carta forno e lateralmente imburrate e infarinate.
Infornate a 180°C per 35 minuti circa. Vale la prova stuzzicadenti.
Sfornate, fate intiepidire e sformate.
Una volta fredde, avvolgete le basi in pellicola alimentare e trasferite in frigo almeno 30 minuti (questo passaggio vi faciliterà la stesura della crema di copertura limitando al massimo la formazione di briciole).
In un pentolino mettete l’acqua e lo zucchero (Tenete da parte un cucchiaio di zucchero preso dal totale, servirà per gli albumi.) e cuocete a fiamma media fino a raggiungere la temperatura di 118°C. Durante la cottura mantenete pulite, internamente, le pareti del pentolino con un pennello inumidito d’acqua, questo eviterà la formazione di schizzi che poi inevitabilmente caramellerebbero.
Nel frattempo, in planetaria, sbattete gli albumi con il cucchiaio di zucchero, prima a velocità medio – bassa e poi aumentando man mano fino a ottenere un composto montato ma morbido.
Raggiunta la temperatura di 118°C togliete acqua e zucchero dal fuoco e versate lo sciroppo a filo nell’albume montato, senza fermare la planetaria. Dovrete versare lo sciroppo sul bordo e farlo scivolare sulla parete della ciotola della planetaria aumentando al max la velocità di quest’ultima.
Continuate a montare fino a che la temperatura della meringa non scenderà a 30°C (controllate con il termometro).
A questo punto, aggiungete in 3 riprese il burro morbido precedentemente lavorato con la vaniglia continuando a montare con la planetaria a velocità media.
Trasferite la crema al burro meringata così ottenuta in un sac à poche monouso e procedete con la farcitura della torta.
Prendete le basi dal frigo e farcite ogni strato aiutandovi con il sac à poche, partendo dal centro e spostandovi verso l’esterno della base.
Una volta terminata la farcitura, ricoprite esternamente la torta aiutandovi sempre con il sac à poche e poi spatolando con una spatola liscia. L’esterno della torta dovrà presentarsi liscio e senza imperfezioni, per questo sarà necessario un secondo strato di copertura effettuato solo dopo aver fatto riposare la torta in frigo almeno 30 minuti tra un passaggio e l’altro.
Terminato il lavoro di copertura, riponete nuovamente la torta in frigo per 30 minuti.
Trascorso il tempo, realizzate il cuore di briciole sulla superficie della torta aiutandovi con un coppapasta a forma di cuore. Le briciole possono essere facilmente ottenute livellando con un coltello a lama liscia gli strati della torta prima di assemblarli per la farcitura (frullate in un mixer l’impasto così ottenuto con un cucchiaio di zucchero a velo. Lo zucchero a velo assorbirà l’umidità dell’impasto facendovi ottenere delle briciole asciutte e a grana fine).