Cantina Do Spade a Venezia: recensione di un bacaro storico

Cantina Do Spade a Venezia: recensione di un bacaro storico

Prosegue il nostro pellegrinaggio tra i bacari veneziani: siamo alla Cantina Do Spade, uno dei più antichi bacari di Venezia: la nostra recensione.

Serve ricordare che la zona di Rialto è una delle più turistiche della città? Serve precisare che, se il bacaro tour è diventato “una delle cose da fare a Venezia” (ridefinendo anche la geografia cittadina e generando anche un nuovo modo di visitare la città), ci sono dei bacari citati in tutte le guide come obbligatori e imprescindibili? Serve dire che il triangolo formato da fama-aspettative-realtà non sempre è equilatero ma si rivela a volte un po’ scaleno? Per quelli di voi che hanno rimosso la geometria dal bagaglio culturale, partiamo dall’inizio e procediamo con ordine.

La Cantina Do Spade è uno dei bacari più antichi di Venezia, un luogo storico la cui esistenza sembra risalire addirittura alla fine del ‘400. Lo conferma non solo la toponomastica dei luoghi attorno all’osteria (il sottoportego e la calle hanno lo stesso nome) ma anche il fatto che l’insegna è nominata nel 1488, quando si ritrova la citazione di tale “Carlo de Zuane hosto [oste] all’insegna delle Spade, gastaldo della confraternita degli osti”. La storia, insomma, suffraga la fama.

 

Ambiente e Servizio

Una calle stretta, una botte all’esterno su cui appoggiare piatti e bicchieri, un ingresso angusto, un’insegna che sa di antico, arredi in legno, profumo di fritto che si spande nell’aria, un bancone alto, spazi ridotti e vocio diffuso. Gli ingredienti per il bacaro perfetto ci sono tutti. Nel dettaglio, possiamo aggiungere: una proposta gastronomica ordinata, dettagliata e con i prezzi correttamente esposti, un elenco di vini con prezzi altrettanto chiari, una cucina a vista (nel senso che la disposizione dello spazio interno consente, praticamente appena entrati, di poter gettare lo sguardo oltre il bancone e vedere chi lavora in cucina, intento a preparare polpette e a friggere, per dire).

Do-spade bancone

 

E ancora: una seconda saletta, la possibilità di affiancare ai cicchetti anche piatti di cucina tradizionale (bigoli in salsa, spaghetti alle vongole, fritture, fegato alla veneziana), ed infine il “colore” dato dalla prossimità, dalla convivialità e dalla presenza di una clientela variopinta e numerosa, locale e straniera. Insomma, l’atmosfera è decisamente e incontrovertibilmente quella che ci si aspetta di trovare nel bacaro ideale. Il servizio è buono: rapidità, efficienza e attenzione definiscono una squadra in grado di gestire ordini continui senza perdere colpi. Anche l’ambiente insomma, contribuisce, così come la storia a definire le Do Spade come tappa veneziana.

I cicchetti di Cantina Do Spade

Se siete arrivati a questo punto immaginerete che le aspettative sono alte, o perlomeno adeguate alla storia secolare del luogo. Di fronte al bancone è necessario prendersi qualche minuto: la scelta è ampia, la tradizione è pienamente rispettata nelle proposte. Qui il cicchetto non è semplicemente un crostino di pane farcito, ma si nota conoscenza dei classici. In ordine sparso e per aiutarvi a scegliere senza causare code dietro di voi, vi diciamo che l’offerta comprende sarde in saor, polpette di carne, di pesce e di formaggio, moscardini in umido con polenta, calamari ripieni, mozzarella in carrozza, fiori di zucca, seppie alla griglia, calamari fritti da passeggio (uno stecco di calamari da mangiare in successione, passeggiando comodamente tra le calli), chele di granchio, gamberoni.

Do-spade cicchetti

Do-spade-cicchetti

Sarde in saor

calamari

E ora, l’assaggio. Abbiamo ordinato sarde in saor, spiedini con gamberi e zucchine fritte, polpette di pesce e calamari ripieni: puntavamo anche allo stecco di calamari che però è uscito dalla cucina al termine della visita. Possiamo dire che ci aspettavamo di più?

Possiamo dire che avremmo tanto voluto evitare l’uso dell’espressione “non è male, ma”?

Possiamo dire che un fritto non memorabile (zucchine e gamberi si sentivano poco), una polpetta poco intensa, dei calamari dal ripieno poco inciso, ci hanno lasciato un po’ delusi? Possiamo dire che delle ottime sarde in saor, fatte a regola d’arte e con una bella dose di uvette (sulle quali si tende spesso a risparmiare), agrodolci e morbide, servite con una polentina languida, ci hanno fatto arrabbiare perché buonissime?

Perché vuol dire che chi lavora sa il fatto suo, che se vuole si impegna, ma che forse si è adagiato sugli allori di una fama raggiunta negli anni. Forse siamo severi perché veneziani, forse siamo troppo esigenti e pretendiamo la perfezione: il fatto è che temiamo che la fama, da sola, sia una sirena tentatrice capace di rendere pigri. E una delle cose che ci fanno irritare, a proposito di un luogo del cuore della nostra città, è l’espressione: “sì, ma una volta era meglio”.

Ultima nota: i prezzi, assolutamente in linea con la media. I cicchetti vanno da 1,50/1,80 euro in su, a seconda della scelta di ingredienti e delle materie prime. Il vino al calice parte dai 3 euro, a salire.

Informazioni

Cantina Do Spade

Indirizzo: Calle Do Spade, San Polo 859

Numero di telefono: 041 5210583

Orari di apertura: Da Lunedì a Domenica 10:00-15:00 e 18:00-22:00; Martedì 18:00-22:00

Sito Web: https://cantinadospade.com/

Tipo di cucina: tradizionale bacaro veneziano con cucina

Ambiente: informale

Servizio: rapido e cordiale

Voto: 3.3/5