Stube Gourmet: sulla guida del Gambero Rosso la stessa recensione di 3 anni fa

Guida ristoranti del Gambero Rosso: la recensione della Stube Gourmet è la stessa di tre anni fa

Stube Gourmet: sulla guida del Gambero Rosso la stessa recensione di 3 anni fa

Ha scritto ieri sera sulla sua pagina Facebook, Jgor Tessari: “Onorato per la bellissima recensione del Gambero Rosso… di tre anni fa”.

A cosa si riferiva il responsabile di sala del ristorante Stube Gourmet di Asiago, in provincia di Vicenza, che di questi tempi, quasi un anno fa, conquistava la prima stella Michelin?

Alla guida Ristoranti d’Italia 2019 appena presentata dal Gambero Rosso.

[Ristoranti 2019 del Gambero Rosso: come è andata la guida]

Che ha maltrattato il piccolo ma elegante ristorante ospitato in una stube, replicando la stessa, identica recensione presente nella guida, ma tre anni fa.

“Un minuscolo angolo goloso (soltanto cinque tavoli disponibili) all’interno di un bell’albergo del centro. I fratelli Mosele, proprietari della struttura, hanno vinto la loro scommessa gastronomica: ecco uno di quegli indirizzi cittadini che vale decisamente la sosta”.

Così iniziava la recensione di tre anni e così inizia quella pubblicata sulla recentissima guida. Che prosegue descrivendo in questo modo lo chef Alessio Longhini: ”Cuoco di prospettiva e indiscutibile talento”.

Tutto qui? Per forza, la recensione è di tre anni prima, Longhini era ancora lungi dal diventare “chef dell’anno” per la Guida Michelin, com’è avvenuto regolarmente nel 2017.

E ovviamente, nessuno dei piatti citati nella recensione del Gambero Rosso è oggi presente nel menu del ristorante: né le animelle di agnello (presenti, ma sono di vitello), né gli spaghetti al carbone con sgombro, tanto meno il riso Carnaroli mantecato all’alloro con anatra, bacche di fiori di sambuco e pepe.

L’antica recensione ripubblicata nella sua interezza vi consiglierà di “non perdere, fra i secondi, il cervo con gamberi rossi”, oppure il “sorprendente vitello speziato, avocado, orzo e bieta”. Peccato che neanche questi figurino ancora sul menu, pertanto dovrete perderli per forza.

E cosa dire dello stesso Igor Tessari, descritto sia tre anni fa che oggi come “maître-sommelier cresciuto alla scuola dei fratelli Alajmo poco più che trentenne”. Beh, di questo passaggio il buon Tessari potrebbe bullarsi a lungo, essendo oggi quasi trentacinquenne.

Credo sia la sola cosa su cui sorridere, per i proprietari e lo staff della Stube Gourmet, ristorante dove in tre anni di vita sono cambiate parecchie cose: investimenti, miglioramenti… ed è arrivata la sospirata stella Michelin.

Ma per il Gambero Rosso non è successo niente.

P.s: se volete, di seguito trovate una recensione aggiornata dello stesso ristorante di Asiago.

[La Stube lancia Asiago come nuovo distretto gourmet]