Osteria al Cicheto a Venezia, recensione: la doppia anima artigianale di un posto nascosto

Recensione di Osteria al Cicheto, trattoria, bacaro e wine bar di Venezia dove regna l'artigianalità, in un menu condito da produttori di nicchia e vini naturali, a prezzi giusti. Le nostre opinioni.

Osteria al Cicheto a Venezia, recensione: la doppia anima artigianale di un posto nascosto

Se l’arte del nascondersi venisse premiata con riconoscimenti e medaglie, all’Osteria al Cicheto spetterebbe un meritatissimo podio. A Venezia, la cui identità è di per sé labirintica e che ha trasformato il perdersi tra le calli in un elemento di fascino, un locale dalla denominazione indubbiamente tipica ed identitaria rispetto alla città in cui si trova ma che vale quanto un “bar Sport” in un qualsiasi borgo italiano, sembra infatti aver scelto un’insegna che evita apposta di farsi trovare.

Non che serva percorrere chissà quanta strada per arrivarci, tutt’altro: tra il piccolo gruppo di trattorie cittadine meritevoli di visita è sicuramente quella più comoda, collocata com’è a pochissimi minuti dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia. Il fatto è che, mentre la massa una volta scesa dal treno comincia ad incamminarsi distratta verso Lista di Spagna e Strada Nova per percorrere il consueto tragitto verso Rialto, costellato di locali improponibili, ben pochi sono invece quelli che si concedono delle deviazioni laterali. Se lo fanno si tratta di un errore inconsapevole o, nei casi rimanenti, di un cambio di direzione estremamente consapevole circa la meta finale, come nel caso in questione. Parafrasando Edgar Allan Poe, l’Osteria al Cicheto è un po’ come la “Lettera rubata”, attorno a cui ruota uno dei più noti racconti dello scrittore: nascosta nel punto più in evidenza, mimetizzata nel mucchio di altre simili.

Il locale

 

Al cicheto (7)

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Esattamente come accade a molti altri bacari che raddoppiano l’offerta affiancando ai cicchetti la cucina, anche qui esiste una doppia anima: quella del piccolo assaggio multiplo, magari appoggiati al bancone esterno, e quella di una declinazione gastronomica più articolata, dall’antipasto al dolce. Le dimensioni danno perfettamente concretezza all’espressione “ambiente raccolto”: due piccole sale, una dominata da un bel bancone ordinato con cicchetti e prodotti vari (menzione speciale per i formaggi, che denotano competenza), tavoli alti e sgabelli; l’altra occupata da pochi tavoli che si contano sulle dita di una mano.

Su tutto, a tratteggiare un’identità che contribuisce a definire Al cicheto come un indirizzo di riferimento in città, il vino. Mensole e piccoli box di legno disseminati con gusto raccontano l’esperienza e la selezione accurata fatta dai titolari: produttori artigianali, nicchie, vini naturali trasformano quello che da fuori sembrerebbe un bacaro-osteria come tanti in una tappa obbligatoria a Venezia. Non a caso capita di trovare qui, quali frequentatori assidui, volti noti della ristorazione cittadina che arrivano ad assaggiare, provare, imparare. Menzione speciale, infine, per il servizio: i fratelli Salin, alla guida del locale, sanno gestire con cortesia, premura, professionalità e discrezione sia sala che cucina.

Il menu e i piatti

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Al cicheto dessert

Per chi voglia omaggiare il nome del locale partendo da un giro di cicchetti, un solo avvertimento: la misura, poiché qui la cucina merita davvero e sarebbe un peccato non riuscire ad assaggiare il più possibile, tanto più che articolazione del menu e prezzi sono competitivi al limite del fuori mercato in una città come Venezia. La carta propone piatti di pesce e di carne, seguendo la tradizione ma discostandosene per incursioni che mantengono sempre tuttavia la dimensione della trattoria.

Il vero plus però, sono i menu a prezzo fisso (proposti per la cena, ma gli stessi piatti si ritrovano anche a pranzo): due o tre portate (rispettivamente a 26 o 36 euro) che si muovono tra i grandi classici veneziani (baccalà, saor, fritto, spaghetti al nero o con vongole, pasta e fagioli, seppie, fegato alla veneziana) e proposte legate al territorio e alla stagione (bigoli “co l’anara”, con anatra cioè, tagliata d’anatra, ganascette di maiale, sformati con verdure e formaggi). Da considerare anche la selezione dei dessert: oltre all’ovvio tiramisù, decisamente più interessanti sono le torte, la panna cotta, le spume.

Su tutto, insomma, un’impressione di artigianalità e di “fatto in casa” non tradita dall’assaggio. Morbido e dai sapori belli definiti e pieni lo sformato di zucca, con fonduta di latteria e porcini, in cui si evita l’effetto monocorde sempre a rischio, e la dolcezza della zucca viene invece esaltata sia dal formaggio friulano sia dal gusto di bosco dei funghi. Ruvidi, corposi, nervosi e aggrappati al sugo i bigoli co l’anara (fatti in casa), proposti “in rosso”, cui si perdona solo un lieve eccesso d’olio ma che complessivamente restituiscono una buona immagine di una cucina veneziana di terra (con rimandi al cortile e alla campagna e, per gli amanti della storia, volendo anche alle ville dei patrizi), che raramente si ha occasione di assaggiare in città.

In chiusura, versione monoporzione della torta tenerina, con l’equilibrio tra crosta ed interno decisamente rispettato. Una certezza l’abbinamento cioccolato-lamponi, meno il fatto che la coulis abbia il grado di acidità giusto e la consistenza corretta per fare da spalla al cioccolato: qui, invece, ogni attore gioca al meglio il ruolo che gli è stato assegnato. Presentazioni senza velleità artistiche ma semplicemente “accoglienti”, in perfetta corrispondenza con l’aria che si respira seduti al tavolo.

Scontrino Al cicheto

Opinione

trattorie wine bar

Nascosto alla vista della folla, ma strategicamente posizionato a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, l’Osteria al Cicheto è un piccolo bacaro in cui la cucina è capace di piatti dal valore artigianale e ben eseguiti. Una gestione accogliente e cortese, e soprattutto una selezione di vini accurata, non banale e che sa valorizzare i produttori artigianali, fanno del locale uno degli indirizzi in cui andare a colpo sicuro a Venezia.

PRO

  • Locale poco o per nulla turistico nonostante la posizione
  • Doppia offerta: classici cicchetti e cucina tipica fatta in casa

CONTRO

  • Spazi ridotti: consigliata, se non obbligatoria, la prenotazione
VOTO DISSAPORE: 7.5 / 10
Voto utenti
Osteria al Cicheto
Osteria al Cicheto
Osteria al Cicheto, Calle de la Misericordia, Venezia, VE, Italia