Junk food all’italiana: la pizza con i tortellini. Continuiamo così, facciamoci del male

Junk food all’italiana: la pizza con i tortellini. Continuiamo così, facciamoci del male

Calma. Per un momento non pensate al junk food e neanche alla pizza con i tortellini. Sono convinta che la cucina emiliana, altrove indicata come la migliore del mondo, sia sottovalutata. Certo c’è Re Massimo, però maciniamo km per addentare una fiorentina in Toscana e poi i tortellini li compriamo al supermercato, fatti da Giovanni Rana. Che è pure veneto. Anche quei crapuloni degli emiliani, potrebbero fare qualcosa in più per l’immagine della loro cucina, visto che il 90% dei piatti tradizionali sono di una bontà commovente.

Vogliamo parlare del tortellino emiliano? Gli abbiamo dedicato una piccola Treccani, e diciamolo, l’ombelico di Venere a confronto, è meno arrapante. O vogliamo menzionare i geni assoluti capaci di inventare la pasta all’uovo verde, colorata con gli spinaci novelli, con la dolcezza della verdura che attenua il sapore forte del ragù al pomodoro: il risultato è la lasagna che non c’è ribollita o pappa al pomodoro che tenga.

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Ma tutta questa sublime tradizione dove me la mettete?

Sulla pizza.

Sì proprio sulla pizza.

Ecco, io non sono per il conservatorismo fine a se stesso, ma per rinnovare un prodotto frutto del genio ci vuole altro genio (Re Massimo per esempio), e io, contradditemi pure, ma tutta questa genialità nel mettere i tortellini sulla pizza proprio non la trovo.

Me lo sarei aspettato da Pizza Hut per esempio, loro sono abituati a sfamare famiglie obese che ritengono le ali di pollo fritte la vetta più alta della gastronomia mondiale, eppure, incredibile, la pizza coi tortellini piace, e proprio agli emiliani.

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La fanno da 20 anni alla Pizzeria Samanta di Cento (FE): stanno a metà strada tra Bologna e Ferrara, e pare che la pizza con i tortellini metta d’accordo tutti. Un posto così poco convenzionale che ne fine settimana allo gnocco e alle tigelle sentono il dovere di aggiungere la picaña (un taglio di carne brasiliana).

In altre regioni, meno tolleranti, ci sarebbero già state le adunanze di forconi alla porta patrocinate dai vati della gastronomia filologicamente corretta.

La cosa stupefacente è che i tortellini sono fatti in casa. Ma quindi, fatemi capire, passate le giornate a chiudere tortellini perfetti e poi li mettete sulla Margherita?

pasta

E non è finita. Sulla pizza finiscono anche le tagliatelle fatte in casa, e la pasta di grano duro, quella colorata. Sempre tutto cotto, ben condito con la panna o il ragù, e poi spalmato su una bella Margherita.

Ma quel quid in più ce l’ha la pizza con il riso, per gli amici “la cinese”, con il riso condito più lo speck e i piselli: un corto circuito cantonese/emiliano che neanche nei peggiori mercati di Shangai.

Ma come dicevo, 20 anni di storia e di apprezzamenti. Insomma abbiamo scoperto l’acqua calda, e lo scandalo pizza ai tortellini non è poi così uno scandalo: è solo uno dei tanti modi in cui mangiarli, dopo il brodo, la panna, il burro e formaggio, la tazza di lambrusco.

C’è stato pure un imprenditore che ne ha visto il business, è Rino Goretti, emiliano , che “ha girato per un anno l’Italia alla ricerca della pizza migliore” (almeno così si legge sul sito ufficiale del franchising che ha fondato) per arrivare alla conclusione che la migliore è quella con la pastasciutta sopra.

Ho sentito la Pizzeria Dolce Vita di Casalecchio di Reno (BO), affiliata al franchising di Goretti. Mi hanno spiegato, stupiti del mio stupore, che non c’è niente di strano: gli italiani mangiano da semrpe la pasta con il pane. Ecco, appunto, sono io il matusalemme che mi scandalizzo.

la dolce vita casalecchio di reno

Però qui c’è il trucco: la pizza non è proprio una pizza, c’è solo la base di pasta lievitata, ricoperta di uno strato di crema ai formaggi (un altro sublime prodotto della nostra gastronomia).

Sopra ci si sbizzarrisce: tortellini panna e prosciutto, spaghetti alla carbonara, tagliolini verdi con lo speck. Adesso spiegatemi come mai si chiama pizza leggera quella con sopra i tagliolini verdi allo speck e ve ne sarò grata a vita.

E poi sarei curiosa di sapere se voi, ineffabili lettori, una pizza così ve la fareste, anche solo per curiosità. In fondo tra un cotechino e un panettone può essere un buon intermezzo natalizio.

[Crediti | Link: Dissapore]