Ristoranti: il green pass obbligatorio penalizza il settore secondo Fipe

Anche Fipe non sembra essere d'accordo con il green pass obbligatorio per i ristoranti: secondo l'associazione penalizzerebbe il settore della ristorazione.

Ristoranti: il green pass obbligatorio penalizza il settore secondo Fipe

Secondo Fipe il green pass obbligatorio come in Francia (dove sarà richiesto per entrare in ristoranti, bar, cinema e teatri o per salire su aerei, treni e autobus) penalizza i ristoranti. A sostenerlo è stato Roberto Calugi, il direttore geneale di Fipe-Confcommercio.

Calugi ha ribadito che la campagna vaccinale debba essere sostenuta, incoraggiata e, possibilmente, velocizzata in quanto si tratta della miglior arma per un ritorno alla stabilità. Tuttavia il direttore non ritiene accettabile che, per raggiungere l’immunità di gregge, si finisca col penalizzare sempre le stesse categorie.

Il direttore ha ricordato che i pubblici esercizi hanno pagato più di ogni altro settore in questi 16 mesi di pandemia da Coronavirus. E questo sia per quanto riguarda la perdita di fatturato che la perdita di posti di lavoro. Con il green pass obbligatorio per i ristoranti, si andrebbe nuovamente a pesare sulle loro attività compromettendo così la partenza e allontanando tutti quei professionisti che stavano tornando ad avere fiducia.

Calugi ha poi concluso ribadendo che se proprio si vuole percorrere la strada del green pass obbligatorio, allora deve valere per ogni tipo di attività, dal teatro alla palestra, passando per i supermercati e per qualsiasi altro luogo. Altrimenti è “discriminatorio”. Se invece lo scopo del tutto è sensibilizzare i giovani sull’importanza delle vaccinazioni (soprattutto perché in Francia, dopo che Macron ha istituito l’obbligo, in tantissimi sono corsi a prenotarsi). allora bisogna lavorare insieme.

Fipe-Confcommercio si dichiara disponibile a collaborare col Governo per creare una campagna di comunicazione capillare a ogni tavolo e bancone. Ma dice anche basta ai “provvedimenti punitivi contro i soliti settori”.

Comunque sia, anche il mondo della ristorazione è diviso sulla questione green pass nei locali: per lo chef Alessandro Circiello è una misura inattuabile, mentre Vissani parla di follia, anche se ammette che lo accetterà se questo servirà ad evitare le chiusure. Favorevole, invece, Cristina Bowerman che lo ritiene una necessità dettata dalla situazione.