I Formaggi vegani non sono proteici

Pochi formaggi vegani sono proteici o light: facile sbagliare, perché fuorviati dai nomi affini a quelli di origine animale. Facciamo chiarezza partendo dalle etichette, per una scelta consapevole.

I Formaggi vegani non sono proteici

Si parla di formaggi vegani, ovvero non di origine animale, e di come orientarsi nella scelta in base alle proprie esigenze. Circolano tante informazioni confuse, prima su tutte questa: che siano tutti automaticamente proteici. A seguire, che siano tutti automaticamente più sani. Di marche a disposizione ne abbiamo per fortuna molte rispetto anche solo a pochi anni fa, e tra e-commerce e supermercato possiamo permetterci una cernita sia di cuore (ci basta mangiare qualcosa che ci ricorda il formaggio) sia di testa (ok all’alternativa veg ma ci sono esigenze di salute: diabete, colesterolo, esigenze sportive, necessità di calo ponderale etc). Per tutti i curiosi o coloro che appartengono alla seconda categoria, come la sottoscritta, ecco una panoramica che salva da aspettative errate: non tutti i formaggi vegani sono proteici – anche se spesso sono venduti nella categoria “proteine vegetali“, questo non aiuta – e molti contengono elevate percentuali di carboidrati o grassi (come quelli di origine animale, dopotutto, ma in molti pensano che le alternative vegane siano automaticamente più leggere).

Non interessa, in questa sede, spezzare una lancia a favore di questa o quell’alimentazione né tantomeno paragonare i formaggi plant-based a quelli di origine animale. Non interessa nemmeno parlare del sapore o dell’esperienza sensoriale dei primi rispetto ai secondi, che sono fattori di gusto personale. Parliamo solo di valori nutrizionali, numeri, nulla che possa variare da un’opinione all’altra. Perché? Perché quelli alternativi sono prodotti che ancora conosciamo poco. In tutto ciò comunque c’è per davvero un’unica morale: quale che sia la spinta verso qualunque scelta alimentare, appoggiatevi a un nutrizionista che sappia orientarvi al meglio – questo articolo nasce infatti da una ricerca per curiosità personale, che mi ha aperto quesiti di cui non posso più occuparmi io. Qui sotto troverete 6 esempi ad ampio spettro: formaggi vegani in commercio e a base di riso, di anacardi, di mandorla, di soia, di cocco.

Vegano non significa necessariamente proteico

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A volte, i formaggi vegano sono tutto – ma proprio tutto – tranne che proteine: l’immagine qui sopra parla chiaro, e descrive un formaggio spalmabile a base di cocco. Inoltre, meglio prestare attenzione quando notate, sugli e-commerce o al supermercato, l’etichetta o la categoria “proteine vegetali” o “proteine alternative”. Si darebbe per scontato che accolgano effettivamente alimenti proteici a base vegetale, ma si potrebbero riferire anche a prodotti che sono una sostituzione vegetale agli alimenti proteici di origine animale. C’è un’enorme differenza.

Spalmabile a base di cocco

Lo spalmabile Violife appartiene a una linea di prodotti alternativi che non contiene soia bensì olio di cocco e amido. In questo caso parliamo addirittura di una percentuale di grassi che supera enormemente quella dei carboidrati, e una percentuale di proteine equivalente a zero. Se il vostro scopo è solamente evitare la soia e avere uno spalmabile plant-based da sostituire al philadelphia per fare una cheesecake vegana o al mascarpone per un tiramisù veg, allora questo prodotto è l’ideale. Come altri. Se invece dovete inserirlo in un piano alimentare quotidiano, la questione andrebbe probabilmente approfondita.

Sottilette tipo cheddar, di riso

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Sul sito web di NaturaSì, le “sottilette” gusto cheddar vegan friendly a base di riso sono proposte nella sezione delle proteine vegetali. Si tratta di alternative ideali per burger vegani o toast, da sostituire alle cugine di origine animale. Bene tutto, ma non sono proteine vegetali.

Spalmabile di soia

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La soia è uno degli alimenti vegetali più proteici e si trova alla base di alimenti come edamame, tofu e tempeh. Fa parte anche di molte alternative vegane per sostituire i latticini. Il consiglio è tuttavia di leggere sempre le etichette tra un brand e l’altro, perché le percentuali variano. Il Valsoia spalmabile, per esempio, contiene meno di 3 g di proteine ogni 100 g.

Formaggio di anacardi tipo Parmigiano

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Anche gli anacardi, come le mandorle, sono una buona fonte di energia. Questi sono sempre più impiegati per ottenere formaggi vegani, come quello in esempio che simula consistenza e sapore del Parmigiano Reggiano (il “cashewggiano”, dove “cashew” è il termine inglese che indica il frutto). Illusione fenomenale, non si mette in dubbio, ma non ne simula i valori nutrizionali, è giusto sottolinearlo per regolarvi meglio nel consumo. Il cashewggiano contiene solamente 1,4 g di proteine, e non rappresenta quindi la medesima “fonte proteica” che descrive invece correttamente il cugino di origine animale.

Vegetale non significa necessariamente leggero

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Dai formaggi di origine animale non ci si aspetta certo che siano privi di grassi o privi di calorie. Anche se ne esistono ormai di tutte le tipologie, non vedo perché gli equivalenti vegani debbano necessariamente avere caratteristiche nutrizionali differenti. Eppure in molti li mangiano con leggerezza e anzi abbondano forti del fatto che “tanto sono leggeri”, perché plant based. Fate come vi pare, ci mancherebbe, ma forse non sapete che le cose stanno diversamente e non tutti i formaggi vegani sono adatti al vostro percorso personale.

Formaggio di riso, tipo stracchino

La cosa più importante da sapere sui formaggi vegani a base di riso, è che il riso è un cereale privo di glutine e ricco di amido, e che gli amidi sono zuccheri. Prendendo in esame lo Strachicco – uno dei tanti formaggi vegetali a base di riso, la cui tabella nutrizionale è qui sopra – vediamo appunto che le proteine sono molto scarse, e che carboidrati e grassi costituiscono la quasi totalità. Gli ingredienti: “preparato a base di riso germogliato 48% (acqua, riso integrale germogliato 20,8%, sale, aceto di mele), Acqua, Olio di cocco, Succo di limone, Addensanti: agar-agar, gomma arabica, gomma di xanthan, farina di semi di carrube”. Potete sicuramente mangiarlo, ma chiedete a un esperto se è il caso di regolare le altre fonti di zucchero durante la giornata.

Fresco di mandorle

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Le mandorle hanno un buon apporto nutrizionale, con circa 22 g di proteine e 50 g di grassi per 100 g. Non bisogna dare per scontato che trasformate in formaggio alternativo restituiscano gli stessi valori. Vediamo infatti questo formaggio spalmabile Mandorella, chiaramente con le mandorle come protagoniste, che per 100 g ha 5,3 g di proteine e grassi saturi 6,8 g (nelle mandorle fresche, i saturi sono meno di 4 g).