Alici marinate dolci e piccanti di Corcione Ingross: richiamo per rischio fisico

Richiamo sul sito Salute.gov: ritirato lotto delle Alici marinate dolci e piccanti di Corcione Ingross a causa di un rischio fisico.

Alici marinate dolci e piccanti di Corcione Ingross: richiamo per rischio fisico

È stato pubblicato un nuovo richiamo sul sito Salute.gov dopo quelle relativi al Salame felino di Regione che vai, alle Focacce con olio extravergine di oliva di Tre Mulini e al Salame stagionato di Salumificio Colli: è stato ritirato dal commercio, infatti, un singolo lotto delle Alici marinate dolci e piccanti di Corcione Ingross a causa di un rischio fisico. In questo caso, sia la data di pubblicazione dell’allerta sul sito che la data dei controlli effettivi presente sull’avviso di richiamo vero e proprio coincidono: è quella del 9 dicembre 2022.

Alici marinate di Corcione Ingross: richiamo causa Anisakis

Alici o acciughe

La denominazione di vendita esatta del prodotto interessato dal richiamo è Alici marinate dolci e piccanti, mentre sia il marchio del prodotto che il nome o ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è Corcione Ingross di Cinzia Genovese. Il marchio di identificazione dello stabilimento o del produttore è IT 2911, mentre il nome del produttore è Panico Filomena, con sede dello stabilimento in via Masseria Coppola C/da Alaia 57 bis a Somma Vesuviana, provincia di Napoli.

Il numero del lotto di produzione coinvolto nel richiamo è il 261022, quello con data di scadenza o termine minimo di conservazione del 26 giugno 2023 e unità di vendita rappresentata dalla vaschetta da 200 grammi.

Il motivo del richiamo è un rischio fisico, cioè la presenza di larve vive di Anisakis s.p.p. Nelle avvertenze i consumatori sono pregati di non consumare il numero di lotto sopra indicato del prodotto in questione, ma di riportarlo presso il punto vendita di acquisto.

Rimanendo sempre in tema di prodotti ittici, da poco sono stati richiamati anche lotti dei Ritagli Salmone affumicati di Poseidon, dei Filetti di acciughe Classici e Verosapore di Mareblu e dei Mitili Spagna di Effelle Pesca.

Con il termine di Anisakis si intende un genere di vermi nematodi che parassitano diversi pesci. In particolare in questi ultimi, li si vede incistati all’interno delle carni, soprattutto nella parte inferiore del corpo dove assumono un colore biancastro. Il ciclo vitale parte con le uova rilasciate tramite le feci dagli adulti che vivono nello stomaco dei mammiferi marini. In acqua si sviluppano le larve che sono poi ingerite dal primo ospite intermedio, solitamente i piccolissimi crostacei che compongono il krill. Il krill viene poi ingerito dal secondo ospite intermedio, un ospite paratenico nel quale il parassita non si sviluppa e che è rappresentato dal pesce.

L’uomo si inserisce in questo ciclo vitale mangiando accidentalmente del pesce crudo o poco cotto che conteneva le larve di Anisakis. Molti pesci possono ospitare l’Anisakis, fra cui le acciughe o alici, le sardine, il tonno, il pesce spada, le aringhe, il nasello, il merluzzo, lo sgombro, il salmone e anche la rana pescatrice.

Una volta ingerite, le larve possono causare o l’anisakidosi, cioè un’infezione parassitaria del tratto gastrointestinale o una reazione allergica. Nel primo caso le larve vitali possono essere o espulse dopo 48 dall’ingesione o entrare nella mucosa gastrica dove causano dolore, nausea e vomito. Una volta passate nell’intestino, 1-2 settimane dopo l’ingesione, ecco che si ha dolore addominale intermittente, febbre, nausea, diarrea e anche perforazione intestinale. Alcune sostanze liberate dalle larve potrebbero, poi, provocare shock anafilattico.

Per evitare ciò, è bene cuocere il pesce o surgelarlo a temperatura inferiore ai -18°C per 96 ore (cosa che i nostri freezer non raggiungono, trannte forse quelli a tre o quattro stelle). Anche in caso di surgelamento, però, per evitare ogni rischio, è bene cuocere correttamente il pesce.