Ristorante a tema fascista scoperto a Sanfatucchio, in Umbria

Il figlio di Selvaggia Lucarelli, al suo esordio giornalistico, racconta di un Ristorante a tema fascista scoperto a Sanfatucchio, in Umbria, l'ennesimo caso in cui l'apologia di fascismo viene tollerata a tavola.

Ristorante a tema fascista scoperto a Sanfatucchio, in Umbria

Un ristorante a tema fascista fa bella mostra di sé a Sanfatucchio, in Umbria, a dimostrazine che l’Italia è – ahinoi – ancora piena di nostalgici dell’epoca fascista, pure nella ristorazione.

Non è una novità, in effetti: una diffusa e tollerata simpatia per l’epoca più nera della storia italiana è sotto gli occhi di tutti. Basta guardare a fatti di cronaca più o meno recenti, dai risvolti piuttosto tristi: l’ultimo, denunciato da una donna, è quello di una pizzeria di Rimini il cui cameriere si è sentito in dovere di scusarsi col Duce per aver servito una famiglia di colore. Ma non soltanto.

La verità è che generalmente accettiamo la presenza di immagini di Mussolini, di cimeli vari dell’epoca, finanche nei luoghi aperti al pubblico, girandoci dall’altra parte e prendendo per buona la giustificazione che “no, non è mica apologia di fascismo, è solo una goliardata”.

Ogni tanto qualcuno si ribella, e cerca di fare la sua parte per ricordare alla società – e ai titolari dei locali – che quella roba lì, roba come esporre un quadro del Duce, non sarebbe mica tanto lecita in un’Italia che ha ripudiato il fascismo anni fa.

Eppure anche noi riportiamo continuamente notizie di locali simpatizzanti di Mussolini che finiscono nei trafiletti di cronaca, nel migliore dei casi, perché qualcuno ha protestato per i cimeli, magari pubblicando un post su Facebook.

Ma poi ne arrivano altre, e sono sempre peggiori. Come l’ultimo caso, denunciato nell’esordio giornalistico del giovane figlio di Selvaggia Lucarelli, Leon Pappalardo, che racconta della “Trattoria Fratelli D’Italia” di Sanfatucchio, piccolissima frazione del comune di Castiglione del Lago.

Un ridente ristorantino per famiglie dove tutto (dall’arredamento ai piatti del menu, fino alle ormai celebri bustine di zucchero o allo scontrino, con l’immagine del Duce stampata su per i saluti finali) è un inno al fascismo. Andatevi a leggere un po’ le recensioni di questo locale su Tripadvisor, o i commenti della community di Facebook dove il locale viene descritto come un posto per “veri nostalgici”, con tanto di simpatiche foto ricordo. Andateveli a leggere e teneteli bene a mente, perché quelle sono lo specchio dell’Italia in cui viviamo: 140 giudizi positivissimi che raccontano di quanto sia piacevole sedersi a questi tavoli, senza dilungarsi “sulle sciocche polemiche di stampo politico, o meglio storico, espresse da alcuni utenti sull’ambiente tipico”.

D’altronde, il tema pare pericolosamente sdoganato, se anche un figura celebre per la cucina italiana come Gianfranco Vissani, tempo fa, si permise di lasciarsi andare a toni nostalgici sul “quando c’era lui”. O se appena un anno fa un ristorante di Ascoli ospitò una cena di un gruppo di Fratelli d’Italia che commemorava la Marcia su Roma. Fatti che forse dovremmo iniziare a guardare con più preoccupazione, perfino di fronte a un semplice e conviviale piatto di pasta.

[Fonte: La Politica del Popolo]