Polline: caratteristiche, proprietà, a cosa serve

Il polline è il superfood proteico delle api che arricchisce dieta, colazione e molto altro. Vediamo quali sono le sue proprietà e caratteristiche, a cosa serve nella pratica.

Polline: caratteristiche, proprietà, a cosa serve

L’aria della primavera lo porta con sé e negli alveari scatta il surplus di produzione. Parliamo del polline, croce degli allergici e delizia di tutti gli altri che possono beneficiare di questo straordinario superfood proteico delle api. Un cucchiaio colmo di queste palline colorate è un kickstarter a colazione e, perché no, un tocco croccante da aggiungere a svariati piatti dolci e salati. Fonte di nutrimento primaria delle api, il polline fa molto bene anche alla nostra dieta. Vediamo in dettaglio le sue principali caratteristiche e proprietà.

Caratteristiche

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Il polline da mangiare non è lo stesso del polline di fiori che tanto attanaglia nasi e gole di chi ne è allergico. O almeno, lo è in parte. Le morbide palline da mangiare a cucchiaiate infatti sono composte sì da polline e nettare di fiori, ma anche enzimi, cera e secrezioni d’ape. Le tinte variegate (gialle, arancioni, rosse, nere) cambiano a seconda della specie botanica da cui il nettare di partenza è stato raccolto, in gergo bottinato. Lo stesso vale per consistenza e soprattutto sapore: in genere viaggia fra il dolce e l’umami con note complesse che ricordano vegetali, fiori, miele.

Per le api il polline rappresenta il nutrimento primario (si parla di operaie naturalmente, per la regina soltanto pappa reale). Dal punto di vista nutrizionale per noi è quasi lo stesso: si tratta a tutti gli effetti di un alimento completo. I valori più alti spettano a carboidrati e proteine, rispettivamente 40 e 35 per cento. Il resto è costituito da acqua, grassi (5%) e una frazione cospicua (fra il 5-15%) di vitamine, minerali, fibre, enzimi e sostanze antibiotiche e antiossidanti.

Proprietà

polline

Il polline fresco comprende più di 250 sostanze attive. Fra queste tutti gli 8 amminoacidi essenziali, minerali essenziali come fosforo, magnesio, potassio e zinco e quasi tutte le vitamine (a eccezione di B4 ed F). Attenzione però: la tabella nutrizionale è parecchio sbilanciata fra polline fresco ed essiccato. Il primo è congelato e mantiene intatte le proprietà biologiche e organolettiche per diversi mesi. Il secondo, assai più diffuso, viene conservato in vasetto o sottovuoto e può perdere fino all’80% delle sue proprietà.

Ecco le principali proprietà del polline fresco:

  • Antiossidante: flavonoidi, carotenoidi, quercetina, glutatione e kaempferolo sono solo alcuni degli antiossidanti contenuti nel polline. Queste sostanze proteggono dai radicali liberi e possono prevenire malattie croniche come cancro e diabete tipo 2, ridurre i livelli di glicemia e colesterolo nel sangue, proteggere e migliorare l’attività del fegato
  • Antinfiammatoria: la quercetina può diminuire la produzione di acidi grassi omega 6 che stimolano la risposta infiammatoria dell’organismo
  • Antibiotica: la lavorazione delle api concentra fermenti lattici vivi e micronutrienti antibiotici
  • Adattogena: migliora la risposta dell’organismo allo stress, rafforza il sistema immunitario, contrasta carenze proteiche e vitaminiche
  • Assorbimento del ferro: grazie alla presenza di vitamina C e bioflavonoidi il polline può migliorare l’assorbimento del ferro e combattere l’anemia
  • Energetica: combatte stanchezza e stress, promuove la crescita muscolare, stimola il metabolismo

A cosa serve

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Caratteristiche e proprietà rendono il polline un integratore naturale ad alto profilo proteico e antiossidante. Per attivare al meglio tutti i suoi benefici il consiglio è un cucchiaio (15 g) a digiuno, dunque preferibilmente prima di colazione. Manco a dirlo, in questo caso è preferibile il polline fresco congelato.

Quello essiccato invece diventa un topping croccante e saporito da spargere e/o frullare. Alcuni esempi classici sono yogurt, chia pudding e açai bowl in accompagnamento a frutta fresca e secca, noci e semi. Oppure usatelo per arricchire kefir, smoothie e frullati da bere. La consistenza “crunchy” lo rende ingrediente inaspettato sulle insalate e contrasto per piatti cremosi come zuppe, vellutate e risotti. Aggiungetelo anche a crudi di carne e pesce, hummus e patè di funghi e verdure.