Tipi di pasta fresca, quali sono?

Sulla pasta fresca ci sono fiori di manuali e antologie, ma qui possiamo riassumere i più amati e particolari, giusto per far venire un po' di fame.

Tipi di pasta fresca, quali sono?

La pasta fresca ha un universo intero di ricette, che non credo si possano contare con esattezza: ci sono quelle regionali, quelle di casa tua, quelle celebri e in vendita. Non possiamo elencarle tutte ma una bella lista che racchiuda le più amate e apprezzate lo facciamo eccome. La pasta fresca è di due tipologie: di semola senza uova, oppure all’uovo. Da questi due generi sono declinate decine di ricette e, molto spesso, le sfumature tra una e l’altra sono molto sottili. Da regione a regione, da focolare a focolare.

Pasta lunga

La pasta lunga può essere di diversi formati, ed è tendenzialmente all’uovo anche se è possibile farla anche senza. Ecco alcuni esempi.

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Scialatielli

Gli scialatielli sono partenopei e si riconoscono perché sono come spaghetti o linguine, ma più spessi e più corti. La ricetta prevede l’uso di uova fresche e latte: sono riconosciuti Prodotto Agroalimentare Tradizionale della regione Campania e sono stati fatti per la prima volta a fine anni Settanta da chef Enrico Cosentino.

Tagliatelle

Le tagliatelle sono uno dei formati di pasta lunga più amati: sono tipici del Nord Italia e del Centro e si narra risalgano al Quattrocento. Sono realizzate con un impasto a base di uova e farina, stese a sfoglia sottile e poi tagliate dopo averla arrotolata. A seconda della larghezza, prendono nomi diversi, ma la tagliatella bolognese ufficiale e depositata deve essere larga 7 mm da cruda. Oltre a quelle al ragù, sono tipiche le tagliatelle al tartufo.

Sfoglia per lasagne

Anche la sfoglia per lasagne è una pasta fresca all’uovo, ma esistono ormai numerose versioni senza. L’impasto è steso molto sottile e poi tagliato a rettangoli regolari. Una volta pronte, le sfoglie sono fatte seccare e usate da secche nella ricetta, oppure si fanno lessare pochi istanti per poi stratificarle con gli altri ingredienti tipici. Di lasagne ne esistono mille tipologie: alla bolognese con sfoglia verde, bianche, napoletane ovvero di Carnevale. La sfoglia avanzata e tagliata in maniera irregolare, genera i maltagliati.

Pasta corta

La pasta corta, come dice il nome, è una tipologia di pasta che prevede formati piuttosto piccoli e dalle forme più disparate.

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Orecchiette

Le orecchiette sono tipiche del Sud, e le origini son fatte risalire tra Puglia e Basilicata, anche se per antonomasia sono baresi con le cime di rapa. La ricetta non prevede uova ma solamente acqua, sale e farina di grano duro: una volta ottenuto il panetto, si divide in piccole porzioni e le si trascina sulla spianatoia per ottenere dei dischetti col centro a cupola, più sottile dei bordi. Se non trascinate a dischetto, si chiamano anche strascinati.

Cavatelli

Tipici del Sud Italia in generale, ma originari della Puglia, i cavatelli sono a base di semola di grano duro, acqua e olio extravergine di oliva. Si riconoscono per la forma allungata e incavata, leggermente arrotolati su se stessi. Possono avere la superficie liscia o rigata a seconda del piano di lavoro sul quali sono modellati.

Trofie

Anche le trofie, formato tipico ligure, sono a base di un impasto privo di uova: si presentano allungate e avviluppate su se stesse, con le estremità sottili e a punta. Le trofie chiamano il pesto al mortaio, ma sono celebri anche alla Portofino ovvero con pesto genovese e pomodoro.

Pasta ripiena

La pasta ripiena nasce da una pasta fresca tirata a sfoglia e la ricetta prevede spesso l’uso di uova. Ecco qualche esempio, ma potete approfondire qui regione per regione.

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Tortelli (e ravioli e tortellini)

I tortelli sono di origine padano-lombarda e sono spesso confusi con i ravioli, che nascono in Liguria a Gavi Ligure (nel ristorante “Raviolo”). I tortelli nascono da una sfoglia rettangolare mentre i ravioli nascono da sfoglia quadrata. I tortellini, invece, sono emiliani

Culurgiones

Voliamo in Sardegna, con un formato di pasta importante e piuttosto difficile da realizzare. Nella ricetta non sono previste le uova e il ripieno contiene patate lessate e pecorino oppure ricotta a seconda della zona. La forma è un’arte: dei fagottini che riportano sulla superficie la trama di una spiga, come un ricamo.

Cappellacci

Emiliani di nascita, ferraresi per la precisione, e con la zucca violina per antonomasia. Sono IGP e molto antichi. La loro forma è simile al tortello, ma di dimensioni più grandi e la punta più estesa.