Questi 5 buoni propositi per il 2015 traditeli più tardi possibile

Questi 5 buoni propositi per il 2015 traditeli più tardi possibile

Sono le ultime ore utili per fare la lista dei buoni propositi da mettere in atto nel nuovo anno. Più o meno impegnativi, li facciamo tutti. Ricominciare con la palestra. Smettere di fumare. Telefonare più spesso a casa per un saluto. Riprendere a leggere la Recherche di Proust. 

Piccole e grandi promesse, patti che stringiamo con noi stessi con l’intento di migliorare la nostra salute, le nostre relazioni, la nostra cultura.

Il giochino magari lascia il tempo che trova, in nove casi su dieci non sarà finito gennaio che i progetti saranno già naufragati fra impegni e dimenticanze, e a furia di dire “lo faccio da domani” non avremo ancora spento l’ultima sigaretta, né chiamato a zia. Però, è bello pensare di provarci.

Volete farlo con me e cambiare (un po’) vita a cominciare dal cibo? Eccovi 5 buoni propositi gastronomici: li seguirete?

Cibi precotti

1. NON METTERE PIU’ NEL PIATTO COSE CHE NON AVETE CUCINATO
È una battaglia che, su queste pagine, combatto strenuamente. Quella contro il precotto, il pronto, il confezionato. Il cibo tolto dal freezer, passato al microonde, estratto dalla vaschetta. Non vi sto sgridando (non troppo, almeno) perché abusate di misto per soffritto surgelato o non fate da voi il macinato per gli hamburger.

Le basi pronte sono pratiche e capita anche a me di acquistare la brisée nel rotolo per fare una quiche e i fagioli in scatola da aggiungere a un’insalata. Ma a tutto c’è un limite. Del resto, cosa ci state a fare su un sito dedicato al cibo se non amate cucinare e portare in tavola roba buona? E non venitemi a dire che non avete tempo. Per un onesto piatto di pasta, una scaloppina a regola d’arte, una verdura saltata ci vogliono una manciata di minuti, spesso meno di quelli che vi occorrerebbero per cuocere in forno una pizza surgelata.

Dai, promettete di provarci. Chessò, per un mese almeno. Una specie di fioretto. Scommettete che vi piace?

Hamburger di Blend a Parigi

2. NON CEDERE ALLE MODE DA GASTROSNOB
Che si consumino fra le mura domestiche o si esprimano fuori, nel mondo, ne siamo stati tutti vittime più o meno consapevoli. Chiamatele mode, tendenze, trend. Quelle cose lì che il primo che le fa è un genio, il secondo un discepolo, dal terzo in poi son tutti plagi, non sempre riuscitissimi. Si diffondono a macchia d’olio ed è difficile resistere.

Dall’hamburger gourmet al cibo di strada. Dal ramen all’okonomiyaki. Dal lievito madre che blobba in frigo alla birra fatta in casa e spacciata agli amici. Senza dimenticare il bio e il foraging, il chilometro zero e il territorio. Eccetera eccetera.

Attenzione: se davvero avete una passione genuina per questo o quel piatto, per un panino piuttosto che un altro, per la panificazione casalinga o la cucina alternativa, ok, continuate felici. Ma se avete provato a nutrirvi di muschi e licheni solo perché così fan tutti, confessate: non vi siete sentiti un po’ tonti?

Ricominciamo tutti a cucinare e mangiare quel che ci piace/ci viene bene/ci va, invece di quel che si deve?

Mercato della terra a Bologna

3. TORNARE A FARE LA SPESA AL MERCATO E NEI NEGOZI
Ammetto: io sono una supermercato-addicted e conto i giorni che mancano all’apertura della nuova Esselunga dietro casa. Perché, come tutti voi, non ho il tempo di saltabeccare di bancarella in bancarella, di bottega in bottega, trascinandomi dietro buste via via più pesanti con frutta e verdura, carne e pesce.

Lo so, rispetto al super i negozi sono cari, ma il mercato in genere (certo, con le dovute eccezioni) è piuttosto conveniente. E, selezionando bene i punti vendita, la qualità è fuori discussione. Quindi, io per prima mi impegno a comprare un carrellino, come quelli delle signore un po’ agée, e dedicare qualcuno dei miei sabato mattina a spedizioni dall’ortolano e dal prestinaio. Venite con me? E, già che ci siete, smettete di comperare asparagi a ottobre, pomodori a gennaio, finocchi ad agosto e tornate a scegliere sempre e solo i prodotti di stagione?

Fila di clienti a Le Camion, Parigi

4. NON STARE PIU’ IN FILA PER ACCAPARRARSI IL CIBO
La guerra, per fortuna, è un lontanissimo ricordo e, sempre per fortuna, solo le più anziane fra le nostre nonne ancora rammentano le code per il razionamento del pane.

Scuoterebbero la testa in segno di estrema disapprovazione sapendo che noi, figli dei figli del benessere, ci esponiamo al freddo e al caldo, alla ressa e alla perdita di tempo per un cibo spesso da pochi euro e, francamente, non sempre all’altezza di tanti sforzi.

Che sia l’ultimo panino prima della chiusura di McDonald’s in Galleria Vittorio Emanuele, il panzerotto da Luini o la pizza da Spontini Duomo, l’apertura di Eataly Smeraldo, tanto per fare qualche esempio milanese. Oppure, il gelato in un qualsiasi Grom, il cartoccio con le patatine di Amsterdam, la coda agli stand di una qualunque fiera del cibo. Insomma, avete capito.

In fila ci si può mettere solo per acquistare i biglietti per il teatro alla Scala (no, per l’iPhone no).

Big Feastival

5. ESSERE TOLLERANTI CON CHI NON LA PENSA COME VOI
Quanto sono insopportabili i talebani del veg, i difensori a spada tratta dell’alimentazione naturale, i detrattori (non celiaci) del glutine? Almeno quanto gli insofferenti tout court dei personaggi di cui sopra (Camillo Langone docet), o sbaglio?

Non è arrivato il momento di smetterla di polemizzare, spesso con cattiveria gratuita, su argomenti come la cucina e il buon cibo, che dovrebbero essere sinonimi di piacere e godimento?

Non pensate anche voi che in questo mondo siano ben altre le cose per le quali indignarsi, le ingiustizie, le miserie, le guerre vere, invece di quelle fra chef e critici, editor e lettori, carnivori e vegetariani?

Sogno la tavolata perfetta. Dove riunire tutti voi, ognuno con davanti il suo piatto preferito, e scambiarsi assaggi e opinioni (non giudizi) in un perfetto clima conviviale. Il luogo ideale c’è. Si chiama Dissapore. Niente di sacro tranne il cibo. Sediamoci a tavola, celebriamolo con leggerezza.

E buon anno a tutti.

[Crediti | Link: Dissapore, immagini: Dissapore, Guida Acquisti.net]