Mandorle al gusto Tamari di dmBio: richiamo per rischio chimico

Richiamo sul sito Salute.gov: sono stati ritirati dal commercio un paio di lotti delle Mandorle al gusto Tamari di dmBio a causa di un rischio chimico

Mandorle al gusto Tamari di dmBio: richiamo per rischio chimico

Ancora un richiamo sul sito Salute.gov dopo quelli relativi ai Chupa Chups Tubes Mini di Perfetti Van Melle, alla Sopressa nostrana di Salumificio Sant’Orso e I buoni salumi d’Italia e alla Sopressa Nostrana di I buoni salumi della tradizione di Arte: sono stati richiamati dal commercio, infatti, due lotti delle Mandorle al gusto Tamari di dmBio a causa di un rischio chimico. Sul sito la data di pubblicazione dell’allerta è quella del 14 aprile 2023, mentre sull’avviso di richiamo vero e proprio la data effettiva dei controlli è quella del 30 marzo 2023.

Mandorle al gusto Tamari di dmBio: richiamo per mandorle amare

Mandorle dmBio

La denominazione di vendita esatta del prodotto interessato dal richiamo è dmBio Mandorle al gusto Tamari 50g, mentre il marchio del prodotto è dmBio. Invece, sia il nome o ragione sociale dell’OSa a nome del quale il prodotto è commercializzato è dm Drogherie markt srl, mentre il nome del produttore è Landgarten GmbH & Co. KG, con sede dello stabilimento in Alte Wiwner Straße 25 a Bruck/Leitha, in Austria.

I numeri dei lotti di produzione coinvolti nel richiamo sono:

  • n. lotto 0722121202: quello con data di scadenza o termine minimo di conservazione del 15 dicembre 2023
  • n. lotto 0722112901: quello con data di scadenza o termine minimo di conservazione del 1 dicembre 2023
E’ sicuro consumare il cibo dopo la data di scadenza indicata in etichetta? E’ sicuro consumare il cibo dopo la data di scadenza indicata in etichetta?

In entrambi i casi l’unità di vendita è sempre rappresentata dalla confezione da 50 grammi.

Il motivo del richiamo è un rischio chimico, cioè la possibile presenza di una percentuale maggiore di mandorle amare. Nelle avvertenze non è indicato nulla, ma in questi casi l’indicazione è sempre quella di non consumare i numeri di lotto sopra indicati del prodotto in questione se già acquistati e presenti in casa.

Il problema delle mandorle amare deriva da questa tipologia di mandorle che nascono da mandorli non innestati e che crescono al di sotto del punto d’innesto. Il fatto è che una volta raccolte e sgusciate, non si può più distinguere fra mandorle normali e mandorle amare. Di per sé, mangiare una mandorla amara non provoca nulla. Tuttavia essendo ricche di amigdalina, sostanza che, se sottoposta a idrolisi enzimatica, libera cianuro, ecco che un consumo eccessivo di mandorle amare può causare un’intossicazione alimentare.

Se siete interessati ad altri richiami per rischio chimico, di recente sono stati anche ritirati dal commercio diversi lotti della Quinoa bianca di Calleris – Linea Più, della Verdura fresca seems (country beans) di RB Foods, della Quinoa Bianca di Samrat, della Quinoa bianca di Lina e del Risotto a gusti vari di Arconatura.