La cucina è scomparsa dai palinsesti Rai, e non si capisce perché

Il grande successo dei programmi tv legati alla cucina non è ancora finito, ma Mamma Rai sembra non essersene accorta (nonostante il Ministro Lollobrigida e il Governo considerino giustamente la Cucina Italiana un enorme patrimonio da tutelare e promuovere)

La cucina è scomparsa dai palinsesti Rai, e non si capisce perché

C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui la tv non poteva più immaginarsi senza la cucina. Cooking show, reality culinari, 4 ristoranti e mille ricette: fare zapping senza imbattersi in una padella era diventato impossibile, fino all’altro ieri. Poi sono arrivati i Palinsesti Rai della stagione 2025/2026 a decretare la scomparsa della cucina televisiva.

RIP, ci mancherai, è stato bello (forse).

C’è da dire in effetti che la Rai – come su altre cose – non è mai stata granché avanguardista nei programmi di cucina. I format di genere di maggior successo, nonché quelli più interessanti, non sono mai stati sulle reti pubbliche, ma per lo più su piattaforme private. Eppure, sebbene nella maniera rassicurante tipica di Mamma Rai, la cucina nei palinsesti delle prime tre reti è comunque sempre stata un pezzo importante della narrazione, anche con qualche tentativo di interpretazione entrare nella contemporaneità, come con La Terra dei Cuochi con Davide Scabin (ma parliamo di più di dieci anni fa, urca come passa il tempo).

Ma i fornelli, in Rai, si sono sempre visti meno, e pure le sagre di prodotti tipici che fino a ora riempivano le mattinate della domenica sul divano.
E lo confermano i palinsesti dell’anno televisivo a venire, da poco presentati.

È sempre (e solo) mezzogiorno

antonella clerici

Poca, pochissima cucina appare nei nuovi palinsesti Rai. E non stupisce tanto il fatto che sia la più tradizionale e rassicurante possibile, quello lo immaginavamo, quanto il fatto che appunto non sia evidentemente presa in considerazione come un prodotto interessante.

Cosa strana, in effetti, se si pensa che nonostante gli anni programmi televisivi come Masterchef o come 4 Ristoranti di Alessandro Borghese, o ancora Cucine da Incubo di Antonino Cannavacciuolo continuino ad avere grandissimo successo (e con loro, i loro chef-conduttori, vedi alla voce Giorgio Locatelli), tanto da essere oggetto di tormentoni e meme, con il non trascurabile risultato di uscire dallo schermo televisivo per invadere le piattaforme social.

Iginio Massari si è trasformato in Fabio De Luigi Iginio Massari si è trasformato in Fabio De Luigi

Ma la Rai non sembra crederci abbastanza, e confina la cucina televisiva al sempre presente È sempre Mezzogiorno (e, in parte, a Linea Verde, che anche lui è più o meno sempre uguale a se stesso da sempre), che d’altra parte è stato il capostipite di un nuovo genere, ed è longevo (seppur con forme e titoli mutati nel tempo) come solo le cose solide sanno essere.

Dunque, lunga vita ad Antonella Clerici e al suo programma di cucina, che (con qualche polemica per l’esclusione di Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus) rimane pressoché l’unico portabandiera gastronomico in Rai. Perché, per il resto, poco resta.

Elisa Isoardi e il Bar Centrale

Se nessuno si aspettava cose brillanti à la Stanley Tucci (da cui avremmo da imparare in fatto di narrazione gastronomica televisiva) ma nemmeno, guardando più vicino a noi, à la Dinner Club di Carlo Cracco (che comunque ha dato una ventata di freschezza ai programmi tv sulla cucina italiana), di certo è un peccato che la tv pubblica non trovi più spazio per quella che comunque è una parte fondamentale della cultura italiana (chiedere al ministro Lollobrigida per conferma), e su cui ci sarebbe ancora tanto da raccontare, magari anche in maniera nuova e originale. E invece no, si sceglie di star lì a parlare a un pubblico tendenzialmente âgée, alla casalinga di Voghera che nel frattempo non abita più a Voghera e non è nemmeno più casalinga, perché è dovuta andare a lavorare pure lei e quindi la tv manco la guarda.

Una (debole) speranza, oltre all’Antonella Clerici nazionale, poteva anche essere Elisa Isoardi, che per un periodo aveva provato a rubarle lo scettro di volto gastronomico Rai, non senza polemiche e battibecchi, finiti con la trasformazione del “La Prova del Cuoco” in “È sempre Mezzogiorno” e la consacrazione di Antonella Clerici in regina indiscussa della cucina televisiva italiana.  Isoardi però non ha mai abbandonato il suo amore per la cucina, che pure le è costato una ferita all’occhio mentre era all’Isola dei Famosi e non le ha evidentemente reso la vita facile in tv (oppure quello è stato il suo ex Matteo Salvini, chissà). Tanto più che ora Isoardi ha anche una storia d’amore con un famoso chef, che magari qualcosa le ha trasmesso, e allora chi meglio di lei, tra quelli che c’erano, per portare l’alta cucina in Rai?

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E invece niente: Elisa Isoardi nei palinsesti c’è, ma non con la ristorazione bensì con il “Bar Centrale”, inteso come un luogo in cui si fanno le chiacchiere a caso davanti a un caffè, che sia sui vaccini o sul delitto di Garlasco, spesso senza alcuna competenza in materia, come piace fare a noi da sempre. Una meraviglia, insomma, che non ci farà rimpiangere di certo la mancanza di un programma serio che parli di quello che vogliamo promuovere come il nostro più importante Patrimonio Unesco, la cucina italiana.