Le peggiori 10 ricette di Fatto in casa da Benedetta

La classifica con le peggiori ricette proposte da Benedetta Rossi di Fatto in casa da Benedetta, tra goffe tecniche e scivoloni che urlano al "ci fai o ci sei".

Le peggiori 10 ricette di Fatto in casa da Benedetta

Non me ne voglia il pubblico adorante di Benedetta Rossi, bennyamina di Fatto in casa da Benedetta – sito web decennale e anche trasmissione di cucina arrivata ormai all’ottava stagione su Food Network: ho stilato una classifica delle ricette peggiori che ho visto tra i suoi numerosissimi contenuti. Assolutamente niente contro di lei e le sue doti imprenditoriali, niente sulla persona (ci mancherebbe), nulla da dire nemmeno sulla scelta di apparire come casalinga sempliciotta e imbranata per arrivare nelle case degli italiani in maniera più discreta e permanente, ma non posso ignorare alcune sue proposte culinarie – perché da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e qui qualcosa sta andando storto.

Tralasciamo il trionfo di vanillina, fialette aromatiche, olio e grassi, sproporzioni tra lievito e farina, panna già zuccherata e sfoglia confezionata. Mi riferisco alle ricette che sono toste dal punto di vista nutrizionale (come i fagottini qui proposti), quelle fatte per scena e senza molto amore per la materia in sé (come la pizza qui proposta), quelle che – se solo ci si soffermasse un minimo sulla reazione degli ingredienti, cosa che dovrebbe essere a carico di chi li cucina – sono immangiabili (come il gelato qui sotto). Quelle, infine, presentate con nomi sacri della cucina e preparate invece con tecniche buffissime (non vi spoilero la medaglia d’oro).

10. Gelato furbo

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Non credo che lo abbia inventato Benedetta Rossi, ma di fatto il gelato furbo è diventata una delle ricette che più rappresentano lei e il suo sito web di cucina. Si tratta di un composto a base di panna montata addizionata con latte condensato, arricchita poi con cacao oppure cioccolato, salse di altro tipo, topping per ottenere il gusto che si vuole. L’illusione è pazzesca e funziona, e di sapore non è male… ma solamente quando è fresco e cremoso ovvero nello stadio intermedio tra il non ancora congelato e il rigor mortis.

Sì perché se il gelato resta a prova di cucchiaino anche dopo ore e ore in congelatore (è una preparazione studiata ad hoc per questo scopo, d’altronde), questo gelato furbo deve essere porzionato con lo scalpello. Il grasso della panna è in sostanza l’unico ingrediente, e quando congela rimane granitico, si rompe in scaglie cristallizzate che han perso consistenza e sapore. No, non basta lasciarlo 10 minuti a temperatura ambiente: diventa acquoso e immangiabile.

9. Pizza rustica tonno e patate

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Tonno in scatola, patate, mozzarella e pasta sfoglia confezionata: ecco gli ingredienti che secondo Benedetta Rossi possono essere spacciati per “pizza rustica”. Anche se il risultato lascia già visivamente a desiderare, con una sfoglia nemmeno troppo cotta. Tuttavia, è l’idea alla base ad essere sbagliata: una sfoglia industriale piena di grassi vegetali, tonno sgocciolato, patate, formaggio, cipolle: non è proponibile – lo sarebbe ancora ancora se ci fosse alla base un impasto per la pizza. Diciamo che sono più invitanti le ricette riportate sulle confezioni della sfoglia confezionata (che può essere usata eh, ma almeno lo si faccia bene).

8. Hot dog vegetariano

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Anche in questo caso, come nel precedente, il problema più grande della ricetta è l’equilibrio d’insieme e la pensantezza: come si fa a proporre un surrogato a base di ceci/fagioli/formaggio/uova/pangrattato mettendolo in un pane-non-pane (quello per hot dog, molto zuccherino), cipolle caramellate come “verdura” e una valangata di salse come ketchup e maionese? Sarebbe stata più che sufficiente ed efficace l’idea carina dei würstel vegetariani.

7. Cravatta per la festa del papà

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Un prodotto così inguardabile sarebbe giustificato solamente come primo tentativo di un’idea improvvisata, fatta ingenuamente da me alle prime armi che voglio far qualcosa per mio papà… non da Benedetta Rossi regina suprema indiscussa delle ricette in tv e sul web. Eppure lei si è impegnata, con tanto di sagome in cartoncino e decorazioni, per una cravatta che sembra più una minaccia. O altro.

6. Pain au chocolat furbi

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Ok, fare in casa il pain au chocolat non è semplicissimo. Non ci vuole nulla tuttavia – assolutamente nulla – a infilare un pezzo di cioccolato in un rettangolo di sfoglia confezionata, ad arrotolare e a schiaffare in forno: cos’è, quindi, la roba in fotografia? Sgonfia, palesemente mezza cruda all’interno. Hai un sito web di ricette, Benedetta cara: le cose venute male fai in tempo a rifarle, non sei in presa diretta dove vige la regola del “buona la prima”.

5. Torta all’ananas senza cottura

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Le torte senza cottura sono una manna dal cielo, siamo tutti d’accordo. Ma lasciate che elenchi gli ingredienti di questa in particolare, e poi ditemi se non vi si sono cariati i denti: ananas sciroppato (dolcissimo), savoiardi (dolcissimi), panna vegetale zuccherata (dolcissima e dal sapore chimico), yogurt all’ananas (dolcissimo), latte condensato (dolcissimo), gelatina (perché non starebbe assolutamente in piedi). La dolcezza non è tagliata con nulla, non una spezia, non un formaggio più salato. Veramente, credo si debba avere del coraggio a pubblicare un dessert così.

4. Margarita analcolico con peperoncino

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Questa ricetta non è di Benedetta Rossi ma di suo marito Marco, ma fa comunque parte del “buona la prima” anche se è palesemente improponibile. Si tratta di un margarita analcolico – e fin qui okay – versato in un bicchiere intinto nel peperoncino fresco – al posto del sale in purezza, tipico del margarita cocktail originale. Mi correggo: tantissimo peperoncino fresco. Non ho altro da aggiungere (né mostrare), Vostro onore.

3. Mousse di melone

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Per me è sicuramente una deformazione professionale pignola, ma faccio notare che il termine “mousse” corrisponde a una preparazione ben precisa, al netto delle varianti che le si possono dedicare. C’è sempre, nella mousse, una combinazione tra grasso e corpo che porta alla consistenza soda e cremosa: cioccolato fondente, burro, tuorli. O, in assenza, dell’addensante come per esempio la colla di pesce. Invece no: per Benedetta Rossi, la mousse può essere fatta solamente unendo panna montata e polpa di melone frullata. Indovino il risultato? Semplice panna aromatizzata, che si smonta miseramente in 10 minuti. Per chiamarla mousse ce ne vuole.

2. Fagottini con würstel e patatine fritte

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Ho beccato questa ricetta durante una notte insonne, in cui ho acceso il televisore e c’era la replica di una delle 273648473939 puntate di Fatto in casa da Benedetta. Tema della puntata: “merenda per i piccoli” o qualcosa del genere se non sbaglio – ricordo alla fine la tavola imbandita con bimbi di 3-4 anni che giocavano impacciati davanti alle telecamere. Quindi, un pubblico enorme ha visto in tv la propria beniamina suggerire come merenda per i piccoli questo cofano di pane, patatine prima fritte e poi rinsecchite in forno, e würstel altrettanto rinsecchiti. Un fagottino di questi è grande come la mia faccia, ed è una bomba malsana di unto e grassi e carboidrati. Ma nessuno le scrive mai niente sotto ricette del genere?

1. Pan di Spagna

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Ho conferito la medaglia d’oro (intesa però come “orore”) a questa ricetta perché si tratta a mio parere di disinformazione, perpetrata da anni e anni sia online sia in tv: Benedetta Rossi ha il vizio di mettere il lievito nel pan di Spagna, da sempre. E dovrebbe ben sapere che il pan di Spagna è tutta questione di  pazienza e di come si montano le uova con gli altri ingredienti, quindi il lievito è bandito. Un pan di Spagna fatto con il lievito non è più tale bensì una semplice torta.

Che male può fare, mi direte voi? Niente, ma mi fa imbufalire come chi potrebbe facilmente insegnare ed informare nel modo corretto (e non intendo certo come se fossimo alla Scuola di arte culinaria Cordon Bleu) decida invece di fare spesso l’opposto, lasciando nell’errore e nel pressapochismo la gigantesca fetta di pubblico che pende dalle sue labbra. L’ho fatto in casa per voi! Hem… gentilissima, ma passo.