Non solo miele: tutti i prodotti delle api

Quali sono i prodotti delle api a parte il miele, dal polline alla pappa reale, dal propoli, al miele in favo fino alla cera.

Non solo miele: tutti i prodotti delle api

Bzzz! Qual è la prima cosa che vi ronza in testa quando si parla di prodotti delle api? Il più conosciuto, antico e amato è probabilmente il miele, ma non c’è solo quello. Dal lavoro delle operaie ronzanti, direttamente e indirettamente, derivano anche miele in favo, polline, propoli, pappa reale, cera e idromele.

Quasi tutti sono già presenti nell’alveare dove hanno funzioni ben precise. Diverso il discorso per il fermentato alcolico idromele e, paradossalmente, il miele stesso o almeno quello in vasetto frutto della lavorazione secondaria dell’uomo. In ogni caso, come dice la canzone, per fare tutto ci vuole un fiore – e un insetto molto speciale disposto a raccoglierne il nettare. Ecco quali sono e come si usano tutti i prodotti delle api.

Miele

miele

 

L’Apis mellifera è l’unico esemplare della sua specie capace di produrre il miele, dolcificante naturale versatile e variegato. L’insetto operoso per definizione raccoglie (in gergo bottina) nettare o secrezioni di piante o altri insetti succhiatori per trasformarlo in un liquido viscoso e zuccherino. Fino a qui tutto merito delle api, dopodiché la palla passa all’apicoltore. Prima di arrivare nel vasetto sigillato infatti il miele viene smielato (sottoposto a centrifuga), filtrato, decantato e infine schiumato, termine che si riferisce all’eliminazione delle bolle d’aria venute a galla durante la maturazione.

Colore e sapore variano in base a tipo di fioritura e stagione di raccolta. La consistenza fluida composta per il 70-80% da zuccheri semplici tende, nella maggioranza dei casi, a cristallizzare naturalmente. Nonostante l’alto indice glicemico, il miele possiede innumerevoli sostanze preziose e benefiche per l’organismo. Vitamine, polifenoli, olii essenziali e acidi organici lo rendono un alimento completo dalle proprietà antibatteriche, antiossidanti e antinfiammatorie.

È incredibilmente versatile in cucina, non solo come sostituto dello zucchero ma anche e soprattutto dal punto di vista tecnologico. Da emulsione a fermentazione, imbrunimento, marinatura e infusione, ecco come usarlo in cucina.

Miele in favo

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Il dolcissimo parallelepipedo che ultimamente fa faville in certe nicchie dell’asmr mukbang (io non vi ho detto niente) è certamente il mezzo più sexy e raw per cibarsi di miele. Il favo è la struttura in cera d’api a celle esagonali che nell’alveare svolge la doppia funzione di baby nursery per larve e sede di stoccaggio di miele e polline. Il favo a uso commerciale non contiene covata: piuttosto è pregno di miele crudo, dal sapore meno stucchevole e consistenza tutta da mordere.

L’assenza di lavorazione ne mantiene intatti gli enzimi, in particolare il glucosio ossidasi con proprietà antibatteriche e antiossidanti. C’è poi la cera commestibile, morbida e friabile come una gomma da masticare. Per questo il favo è un topping irrinunciabile su piatti dolci e salati: dallo yogurt greco al pane casereccio, a pezzi per insalate gustose e particolari, in abbinamento a formaggi stagionati ed erborinati.

Polline

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Allergici, saltate a piè pari. Il polline d’api, alimento completo e superfood simil-miracoloso, ahimè non fa per voi. Nell’alveare viene conservato come nutrimento sotto forma di morbide palline a tinte cangianti a base di nettare di fiori, enzimi, cera e secrezioni d’ape. Con più di 250 sostanze attive il polline è in grado di coprire il fabbisogno proteico e vitaminico giornaliero. Difatti contiene tutti gli amminoacidi essenziali e le vitamine (eccezion fatta per F e B4), oltre a carboidrati, fibre, lipidi, enzimi e micronutrienti essenziali.

Per attivare al meglio tutti i suoi benefici il consiglio è un bel cucchiaio la mattina a digiuno. A colazione spargetelo su yogurt, açai bowl, kefir e frullati di frutta. E per un effetto crunchy abbinatelo a insalate, zuppe, vellutate e risotti.

Propoli

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Balsamica, aromatica, resinosa: la propoli è un rimedio naturale antichissimo dalle proprietà tecnologiche e medicamentose. Dal greco pro polis, “di fronte alla città”, si tratta di una sostanza resinosa ricavata da gemme e corteccia di alberi con cui le api rivestono l’alveare per proteggerlo da predatori e malattie.

La propoli a uso orale può essere assunta “pura” sotto forma di granuli o in estratto idroalcolico. Composta da resine, cere, olii essenziali, polline e minerali, contiene circa 300 composti attivi. Ha proprietà antifungine e antinfiammatorie e può agire come cicatrizzante, antimicotico e antibatterico.

Pappa reale

Pappa reale

 

Lunga vita alla regina! L’ape si intende, che vive così a lungo proprio grazie alla sua dieta esclusiva a base di pappa reale. Questa sostanza gelatinosa viene normalmente secreta dagli esemplari adulti per nutrire le larve nei primi tre giorni di vita. La regina però se la “pappa” per tutto il resto dei suoi giorni, che diventano anni a differenza di tutte le operaie che campano sì e no qualche settimana.

Ogni pappa reale è unica nel suo genere per sapore e composizione. Particolarmente consigliata per ridurre lo stress, può regolare i livelli di zucchero nel sangue e migliorare la risposta immunitaria dell’organismo. Sappiate però che la pappa reale ha un sapore decisamente amaro: un contrappasso minimo considerando che ne basta una quantità irrisoria da far sciogliere sotto la lingua. Conservatela in frigorifero e consumatela a digiuno nelle quantità indicate dal flacone.

Cera

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La cera sta all’alveare come il cemento sta ai grattacieli. Si tratta di una sostanza completamente naturale secreta dall’addome delle api sotto forma di scaglie e modellata nelle cellette esagonali che ne costituiscono la struttura interna. La sua composizione è prevalentemente caratterizzata da esteri degli acidi grassi, alcoli e idrocarburi.

Ora, detta così la cera non richiama subito alla mente grandi scorpacciate, fatta eccezione il favo di cui sopra. Sono ben noti gli usi artigianali e cosmetici, dalle candele alle creme per le mani. Tuttavia fra le sue innumerevoli trasformazioni ce n’è una insieme culinaria ed ecologica: i fogli in cera d’api per alimenti anti-plastica e anti-spreco. Particolarmente adatti alla conservazione di formaggi, sono modellabili, riutilizzabili e biodegradabili. Cercateli nei negozi online dando precedenza (se possibile) alle start up italiane.